Munnizza a Catania, le associazioni: “Patto istituzioni-cittadini” - QdS

Munnizza a Catania, le associazioni: “Patto istituzioni-cittadini”

Munnizza a Catania, le associazioni: “Patto istituzioni-cittadini”

venerdì 24 Giugno 2022

La proposta è quella di avviare “una rivoluzione culturale fatta di informazione e formazione, da portare casa per casa, nelle scuole, nei condimini, coivolgendo consigli di quartiere e parrocchie”

CATANIA- Un impatto negativo non solo per gli occhi e le narici di chi si trova a passare per le strade cittadine. Ma anche un grande, grandissimo, danno alle imprese, al turismo, insomma all’economia dell’intera città. L’emergenza rifiuti che Catania patisce ormai da mesi, rischia di ricadere sul tessuto produttivo nonché su uno dei settori che, al momento, sembrano in grossa ripresa dopo anni di pandemia, come quello turistico.

Giusy Belfiore, nota guida etnea su Facebook lancia l’allarme

Molte prenotazioni sarebbero già cancellate, come testimonia Giusy Belfiore, nota guida etnea che sul proprio profilo Facebook lancia l’allarme. “Adesso basta – tuona. Non è più possibile continuare così. Non ho più cosa inventare per chi sceglie Catania per le proprie vacanze, non so come nascondere le conseguenze dei problemi di discarica, di differenziata e di tutta la maledizione che ci sta cadendo addosso. So solo che non si può aprire una finestra nei dintorni di piazza Trento perché il percolato dell’organico differenziato e mai raccolto ha invaso il marciapiede. So – aggiunge Belfiore – che stiamo perdendo il lavoro perché la gente comincia a cancellare le visite in città”.

D’altronde, le immagini che stanno facendo il giro del web e giornali ormai da settimane non lasciano margini all’interpretazioni né l’avvio del sistema di raccolta porta a porta in tre nuovi quartieri ha aiutato. Come del resto ha ammesso lo stesso assessore all’Ambiente del Comune di Catania, Andrea Barresi, a questo giornale. “Ci vorranno settimane per far invertire la tendenza” – ha evidenziato qualche giorno fa il delegato della giunta comunale. “Stiamo operando senza sosta per eliminare i cumuli di rifiuti; purtroppo, nelle zone in cui abbiamo cominciato il porta a porta è fisiologico che per almeno un mese la situazione di crisi perdurerà anche se stiamo facendo transennare tutte le aree adibite a mini discarica”.

Intanto le associazioni dei consumatori chiedono un patto tra istituzioni e i cittadini. In particolare, Adoc, Federconsumatori, Adiconsum e Ugcons, sostengono che l’emergenza ambientale sarebbe conseguenza “di scelte politiche non adeguate allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per mezzo di una gestione tradizionale oramai anacronistica” – si legge in una nota. “È come – aggiungono – se l’economia circolare, il riciclo ed il riuso, i cui principi sono oramai valori condivisi e contribuiscono alla costruzione del Pil in alcune parti d’Europa, nella nostra realtà tardino a fare breccia nelle coscienze e nelle decisioni da adottare”. Da qui la richiesta di “avviare un patto tra le istituzioni ed i cittadini – scrivono. Deve essere una rivoluzione culturale fatta anche di informazione e formazione, da portare casa per casa, nelle scuole, nei condomini e nei luoghi di aggregazione, coinvolgendo i consigli di quartiere, le parrocchie, l’associazionismo ed il terzo settore”.

Intanto, però, monta la protesta. La scorsa settimana, sono scesi in piazza Catania bene Comune e Movimento 5 Stelle, insieme a rappresentanti del PD, di Focus Catania e alla deputata nazionale Laura Paxia. “Eravamo tutti insieme a protestare contro questa indecente condizione d’emergenza – afferma chi ha preso parte alla manifestazione: partiti, associazioni, istituzioni e cittadini catanesi. Il disastro dei rifiuti è figlio di una gestione scellerata, non ha colore politico e ci ha visto uniti senza distinzioni di simboli. In quella piazza abbiamo consegnato una lettera aperta al Prefetto Maria Carmela Librizzi, affinché si convochi un tavolo di crisi con tutte le autorità preposte. Il documento è stato sottoscritto da noi tutti – proseguono – ed il Prefetto di Catania ha ufficialmente risposto comunicandoci di avere inoltrato la nostra lettera anche a Daniela Baglieri, assessore regionale all’Energia ed alla pubblica utilità, proponendo la convocazione di questo tavolo di crisi”. Nell’attesa, sabato ci sarà di nuovo protesta: il circolo catanese de Felice Giuffrida sarà davanti alla Prefettura per una manifestazione dal titolo “Catania si rifiuta”.

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