Resta l’obbligo di controllo della temperatura all’ingresso, il lavoratore con la febbre dovrà comunicarlo al datore di lavoro, prevista poi la sanificazione periodica di locali e postazioni
Lavoro privato, cade l’obbligo delle mascherine: saranno le singole aziende a decidere. È quanto hanno deciso ministero del Lavoro e parti sociali nel corso della revisione del protocollo. Resta l’obbligo di controllo della temperatura all’ingresso il lavoratore con la febbre dovrà comunicarlo subito al datore di lavoro e prevista poi la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro.
Cade l’obbligo della mascherina FFP2
L’intesa stabilisce che “l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti FFP2” è un “presidio importante” per la “tutela della salute dei lavoratori” in “ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative”.
Responsabilità del datore di lavoro
Per questo il datore di lavoro “assicura la disponibilità di FFP2” per consentire a “tutti i lavoratori l’utilizzo”. Ma senza obbligo generalizzato. Sarà proprio “il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi” a “individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire” le mascherine Ffp2 “che dovranno essere indossate, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”.
Controllo temperatura
Resta l’obbligo di controllo della temperatura all’ingresso il lavoratore con la febbre dovrà comunicarlo subito al datore di lavoro e queste regole varranno anche per i lavoratori esterni come quelli che in appalto (fornitori, addetti alla pulizia o alla vigilanza). Prevista poi la sanificazione periodica dei locali e delle postazioni di lavoro. Stabilita inoltre la necessità di ingresso e uscite scaglionate se possibile e la ventilazione continua dei locali.
Pubblica amministrazione
Nessun cambiamento invece per le norme contro il Covid e la tutela dei lavoratori fragili nella pubblica amministrazione. “Le indicazioni delle Funzione Pubblica non sono infatti cambiate”, ha fatto sapere in una nota il ministero guidato da Renato Brunetta. E per il futuro il ministro del lavoro Andrea Orlando, ha spiegato di ritenere che “lo smart working non sarà usato come nei mesi del lockdown”, ma che comunque sarà utilizzato più di quanto avveniva prima. Le misure aggiornate, s’inseriscono in un contesto profondamente mutato rispetto a qualche settimana fa, che non interessa solo l’Italia.
Covid: Cna, su mascherine luoghi lavoro soluzione equilibrata
“Una soluzione equilibrata”. Così la Cna in una nota commenta l’intesa tra le parti sociali sull’aggiornamento dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro nel settore privato per il contrasto al Covid raggiunta oggi al termine di una lunga giornata di lavoro
In particolare, ” è stata definita una soluzione equilibrata e improntata alla chiarezza sull’utilizzo dei dispositivi di protezione. Le mascherine tipo FFP2 rimangono un presidio importante per la tutela della salute ma sono obbligatorie solo dove specificato dalla normativa”, prosegue la nota ricordando anche come il datore di lavoro, su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, “individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (ffp2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”.