“Dopo una pandemia e davanti a questa atroce guerra, una crisi di governo avrebbe effetti dirompenti: si andrebbe a indebolire il governo – e quindi l’Italia – a livello internazionale. Proprio in questi giorni ai tavoli internazionali si stanno prendendo decisioni cruciali. Con una crisi, l’Italia a quei tavoli non riuscirebbe a sedersi. E invece di essere determinanti, saremmo costretti a subire ogni decisione – dicono ancora Di Maio, Di Stasio e Di Nicola -. Rischieremmo, ad esempio, di perdere la battaglia che stiamo portando avanti in Europa sul tetto massimo al prezzo del gas. Andremmo a bruciare i miliardi del Pnrr. Inoltre, è doveroso ricordare che rischieremmo seriamente di andare in esercizio provvisorio. Ogni partito, prima di minacciare la tenuta del governo, dovrebbe fortemente interrogarsi sugli effetti che una crisi potrebbe determinare”.
“Basta liti e beghe interne, concentriamoci sulle priorità del Paese, partiamo da quelle, poi ci sarà tempo e spazio per le battaglie dei singoli partiti. Attenzione, però, a riproporre il Papeete: a luglio come a settembre, sarebbe una mossa cinica, egoista e irresponsabile. Un marchio che difficilmente verrebbe cancellato. Facciamo un appello alle forze politiche presenti in Parlamento, un appello per l’Italia: lavoriamo con maturità e pianifichiamo un percorso che porti il governo alla fine della legislatura. Condividiamo la meta tutti insieme, così da garantire stabilità al Paese”, conclude la nota.
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(ITALPRESS).