L'uomo simbolo che diede la svolta nella lotta a cosa nostra, il pool antimafia. Oggi la figlia, il magistrato Caterina, è la candidata alla presidenza della Regione Sicilia per le prossime elezioni
Verrà commemorato oggi a Palermo il giudice Rocco Chinnici, il capo dell’ufficio Istruzione del tribunale di Palermo, ucciso il 29 luglio del 1983 sotto la sua abitazione da Cosa nostra.
Con lui morirono anche due carabinieri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile di via Pipitone Federico in cui il giudice abitava.
Gli eventi in programma oggi a Palermo
Alle ore 9 è prevista la deposizione di corone di fiori nel luogo della strage, alle 9.30 nella chiesa di Santa Maria Maddalena, all’interno della caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa, ci sarà la messa in ricordo delle vittime della strage.
Alle 10.30 nell’aula magna della Corte d’Appello in piazza Vittorio Emanuele Orlando ci sarà il seminario intitolato “I programmi di finanziamento europei, tra semplificazione amministrativa e rischi di infiltrazione della criminalità”.
Alle ore 18 a Misilmeri, in piazza Rocco Chinnici, e alle ore 19 a Partanna, in piazza Umberto I, saranno deposte corone di fiori.
Caterina Chinnici, “Mio padre un visionario, ha segnato percorso importante”
Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione siciliana per le prossime elezioni. Ha intrapreso la carriera di magistrato, professione svolta dal padre, il consigliere istruttore Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia il 29 luglio 1983: “Quel dolore che porto ancora dentro di me ed è ancora molto forte – aveva detto ancora Caterina il 27 giugno – si è trasformato in desiderio e volontà di lavorare per il bene di questa terra”.
“Il percorso di lotta alla mafia che ha iniziato mio padre più di quarant’anni fa era portato avanti in condizioni difficilissime. Oggi però su questa materia sono entrate in vigore diverse disposizioni legislative europee e altre sono in fase di sviluppo: da questo punto di vista posso dire che Rocco Chinnici è stato un visionario, una figura che ha segnato un percorso molto importante”.
“Nel privato mio padre sapeva essere molto amorevole e rassicurante, presente per i suoi figli con autorevolezza ma mai con invadenza – dice – l’amore e la dedizione che ho per questa terra li devo in gran parte a lui. C’è sempre stato per me e continua tuttora a esserci”.
Lagalla: “Mai abbassare la guardia nel contrasto alle mafie
“Ricorre oggi il trentanovesimo anniversario della strage di via Pipitone Federico, dove morirono per mano mafiosa il giudice Rocco Chinnici, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato dei Carabinieri Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi”, è il commento del sindaco ddi Roberto Lagalla.
“Al giudice Chinnici si deve l’ispirazione che ha portato alla nascita del pool antimafia che, negli anni più bui della guerra di mafia che ha colpito anche molti servitori dello Stato, ha segnato un sensibile cambio di passo nella lotta alla criminalità organizzata”.
“Per questa ragione, con il ricordo del sacrificio di Rocco Chinnici, magistrato lungimirante, si rinnova l’invito rivolto ai giovani tanto quanto agli amministratori locali a non abbassare mai la guardia nel contrasto alle mafie”.
immagine di repertorio