Per Confindustria, sul fronte del caro energia, "occorre intervenire subito o sarà il disastro".
Il caro energia rischia di mettere in ginocchio non solo le famiglie ma anche le imprese, in Sicilia come nel resto d’Italia.
Sull’argomento è intervenuto Confindustria, sostenendo che serve un “tampone” alla crisi generata all’aumento dei costi energetici.
Caro energia in Sicilia, il commento di Confindustria
“Gli extracosti energetici stanno mettendo in ginocchio l’economia e il mondo produttivo. Non solo quello dell’industria, ma anche quello legato alle attività artigianali, al turismo. Occorre intervenire subito o sarà il disastro. Non è più procrastinabile un tampone alla crisi generata dall’aumento dei costi”.
“Finora le imprese hanno eroicamente eroso i propri margini per far fronte ai rincari senza ripercussioni sul piano sociale ed economico. Ma adesso ci troviamo sull’orlo di un baratro e le previsioni per l’inverno sono terrificanti. È impensabile che la campagna elettorale possa congelare l’intervento della politica in aiuto alle imprese e di conseguenza al sistema Paese.”
Sul caro energia in Sicilia, Confindustria aggiunge: “I Governi regionale e nazionale devono immediatamente intraprendere azioni a sostegno delle attività economiche e produttive. L’aumento incontrollato dei prezzi sta generando una spinta inflattiva drammatica. Siamo di fronte a un problema di emergenza di sistema. Urge prendere provvedimenti. Servono alla Sicilia due miliardi e mezzo, di cui due miliardi da parte dello Stato e 500 milioni dalla Regione per far fronte alla congiuntura. Fondi recuperabili dalla programmazione 21/27 del FSC Fondo di Sviluppo e Coesione e dirottabili in interventi immediati a parziale ristoro del mondo che produce”.
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