Un emendamento presentato in Consiglio comunale ha permesso di contenere l’aumento delle tariffe per i rifiuti a 2,3 milioni contro i 5 previsti dalla precedente Amministrazione
PALERMO – L’aumento della Tari ci sarà, ma un emendamento bipartisan di maggioranza e opposizione ha scongiurato la stangata. Il Consiglio comunale ha approvato le nuove tariffe 2022, riuscendo a contenere i rincari in bolletta sfruttando le somme residue del Fondone.
Con il Fondone niente aumento Tari
Come si ricorderà, si tratta di un contributo eccezionale che lo Stato ha destinato al capoluogo siciliano per contenere la crisi economica dovuta alla pandemia: 31 milioni per il 2020 e 55 per il 2021, per un totale di 86. Al tramonto della scorsa consiliatura c’erano state molte polemiche sull’utilizzo del Fondone da parte dell’Amministrazione guidata da Leoluca Orlando, che aveva preferito sfruttarlo per esigenze di bilancio piuttosto che per i ristori alle imprese e per coprire i costi extra della Rap. All’epoca era stato l’ex presidente del Consiglio, Totò Orlando, attuale assessore ai Lavori pubblici, a intimare all’Amministrazione attiva di sfruttare le somme residue del Fondone sotto forma di agevolazioni e sconti sui tributi. Ed è con queste premesse che si è arrivati, mercoledì sera, all’emendamento votato all’unanimità dall’Aula, che ha permesso di prelevare 2,7 milioni dal Fondone contenendo l’aumento della Tari a “soli” 2,3 milioni: praticamente dimezzato il rincaro di circa 5 milioni lasciato in eredità dall’Amministrazione precedente.
Il gettito complessivo della Tari, dunque, salirà da 128 a 130,5 milioni anziché a 132, il che si traduce in un aumento di pochi euro per le famiglie più piccole e di poche decine di euro per quelle più numerose. Le nuove tariffe sono state approvate con i voti favorevoli della maggioranza (18) e l’astensione del centrosinistra (10) mentre il M5S ha votato contro. Il primo firmatario dell’emendamento è stato il consigliere di Oso Ugo Forello: “Ancora una volta – ha commentato – grazie a un’iniziativa delle forze d’opposizione, responsabili e capaci, si è evitato un aumento della Tari sproporzionato rispetto alla qualità del servizio rifiuti, in un momento molto delicato per le famiglie palermitane che devono fare fronte a inflazione e rincari delle bollette di luce e gas. L’emendamento che ho presentato è riuscito a trovare e impiegare tutte le risorse disponibili nelle povere casse del Comune per dimezzare gli aumenti previsti dall’amministrazione”.
“Attingendo alle somme residue del Fondone – ha sottolineato il capogruppo di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici – le tariffe aumenteranno di circa due milioni contro i cinque inizialmente previsti, il che comporterà aumenti contenutissimi per famiglie e imprese, garantendo però l’equilibrio economico del servizio. Adesso bisogna incrementare la lotta all’evasione per evitare che continuino a pagare i soliti noti e aumentare la capacità di riscossione del Comune”.
“In Consiglio comunale – ha ribadito Alessandro Anello di Lega Prima l’Italia – abbiamo ridotto del 60% l’aumento della Tari ereditato dalla precedente Amministrazione, scongiurando una stangata che sarebbe stata ben più salata. Grazie all’approvazione dell’emendamento sulle tariffe della Tassa rifiuti 2022 abbiamo potuto modificare la delibera: si passa da 4 milioni e 950 mila euro a 2 milioni e 200 mila euro. È un primo risultato concreto che segna una netta linea di discontinuità rispetto al passato. Continueremo a lavorare nella direzione della revisione dei conti con l’obiettivo di ridurre sempre di più il peso delle tasse che grava sulle spalle dei palermitani”.
Di diverso avviso i pentastellati Antonino Randazzo, Concetta Amella e Giuseppe Miceli: “La maggioranza di centrodestra del sindaco Lagalla ha deciso di aumentare la Tari ai cittadini di Palermo, già tartassati dagli aumenti di luce e gas. La cosa ancora più assurda è che le famiglie più numerose pagheranno la parte più corposa con aumenti in media di circa 50 euro. Come Movimento 5 stelle noi abbiamo votato contro l’aumento: incredibile che i palermitani debbano pagare la cattiva gestione (comunale per i disservizi e regionale per i ritardi di Musumeci per la consegna della settima vasca di Bellolampo) di tasca propria”.
Soddisfatto, invece, il sindaco Roberto Lagalla: “Questa Amministrazione comunale – ha detto – è riuscita a ridurre il più possibile l’aumento della Tassa sui rifiuti grazie a un emendamento approvato all’unanimità che ha stanziato 2 milioni e 700 mila euro. L’incremento, così, si riduce a circa 2 milioni e 300 mila euro, considerando che si trattava di una delibera, ereditata dalla precedente amministrazione, che prevedeva aumenti per circa 5 milioni di euro. Dunque, senza questo emendamento, queste tariffe avrebbero gravato ancora di più sulle tasche dei palermitani. Un emendamento bipartisan per il quale ringrazio tutte le forze del Consiglio comunale presenti”.
“L’approvazione delle tariffe Tari – ha concluso Lagalla – è solo il primo degli atti che questa Amministrazione intende approvare per mettere Rap nelle condizioni di garantire alla cittadinanza un servizio adeguato”.