Convocazioni Gps e Gae, proteste e lamentele da Nord a Sud - QdS

Convocazioni supplenze da Gae e Gps, il “disastro” del sistema e le proteste

Convocazioni supplenze da Gae e Gps, il “disastro” del sistema e le proteste

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venerdì 16 Settembre 2022

Lo strano algoritmo e il (mal)funzionamento del sistema telematico per le convocazioni per le supplenze: lamentele e proteste, intervengono i sindacati della scuola.

L’anno scolastico non inizia nel migliore dei modi per migliaia di aspiranti docenti in tutta Italia, in attesa delle convocazioni da Gae e Gps.

Sono numerose, infatti, le segnalazioni e le lamentele relative al presunto (mal)funzionamento del sistema telematico delle convocazioni per le supplenze. Gli stessi docenti lo definiscono “iniquo e insostenibile”. Anche in Sicilia, l’attenzione al problema è tanta: a raccogliere le proteste degli aspiranti insegnati, in particolare, sono le sigle sindacali Flc Cgil Palermo, Cisl Scuola Palermo Trapani, Uil Scuola Palermo, Snal Confsal e Gilda-Fgu.

Convocazioni da Gae e Gps, il “disastro” 2022 e le proteste

Le sigle sindacali hanno ribadito ancora una volta la loro contrarietà al sistema delle convocazioni telematiche per le supplenze.

“Alcune sedi, non disponibili al primo turno, e magari espresse dai docenti, si trovano disponibili adesso ma molti docenti sono già stati considerati rinunciatari per non aver espresso, per esempio, gli spezzoni in prima battuta. Quindi non vengono più considerati possibili destinatari di incarichi di supplenza”.

Questo è quanto scrivono i sindacati, sconvolti per la mole di lamentele ricevute a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico.

“Un sistema iniquo e non funzionale”

Per i sindacati della scuola, il sistema delle convocazioni da Gae e Gps non funziona. E lo dimostrerebbero le diverse proteste da parte degli aspiranti docenti di tutta Italia: “Perché Tizio in posizione X viene chiamato prima di me, che mi trovo in posizione Y (più in alto di X)?”, “Possibile che siano tutti riservisti?”, “Ci deve essere un errore”… Sono solo alcune delle frasi che si leggono sui gruppi social dedicati agli aspiranti insegnanti che quest’anno non si trovano ancora ad avere una cattedra. E questo nonostante si parli tanto di carenza di docenti, al Sud come al Nord.

“Si tratta di un sistema iniquo e non funzionale, che calpesta la dignità dei precari della scuola che ormai non riescono nemmeno a comprendere gli esiti delle pubblicazioni e non accettano l’annullamento di fatto delle fasce delle graduatorie a causa dell’assegnazione unica dei posti che vengono assegnati ai riservisti al di là, appunto, della fascia di appartenenza e anche del titolo nel caso dei posti di sostegno”.

Le soluzioni secondo i sindacati

La situazione non va bene e quindi i sindacati della scuola propongono delle soluzioni per migliorare le convocazioni da Gae e Gps e il sistema di assegnazione delle supplenze in Italia.

In particolare, i sindacati chiedono un ritorno alle convocazioni in presenza o del tempo in più per compilare le domande per le supplenze. Tempo da utilizzare per “garantire la conoscenza delle disponibilità prima della scelta, far ripetere la scelta delle sedi ad ogni turno di convocazione, conoscendo le disponibilità, rispettare le fasce (Gae, Gps I fascia, II fascia, incrociate) per ogni convocazione e passare alle altre dopo l’esaurimento della precedente e quindi chiarire prima la consistenza del contingente delle riserve per fascia di competenza”.

“Attendiamo che il Ministero convochi i nostri nazionali per stabilire come intervenire e se non ascolteranno i lavoratori, convocheremo un’assemblea nazionale dei precari per decidere insieme la strada da intraprendere”, concludono i sindacati.

Immagine di repertorio

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