Il segretario generale della Cgil fissa alcune priorità per il nuovo Governo e difende il Reddito di Cittadinanza.
“Aboliamo il Jobs Act e tutte le leggi che hanno creato precarietà in questo Paese. Su fisco e pensioni valgono le piattaforme unitarie presentate con Cisl e Uil”, lo ha dichiarato a “Repubblica” il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“Non abbiamo cambiato idea sulla flat tax, restiamo contrari e ricordiamo che non andava bene neanche la riforma dell’Irpef di Draghi e la sua delega fiscale“, aggiunge ancora Landini.
Landini: “RdC misura contro povertà, possiamo migliorarlo”
Il segretario generale parla poi del Reddito di Cittadinanza e dell’eventualità di una sua cancellazione da parte del nuovo Governo, così come ribadito a più riprese nei mesi passati dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
“Il Reddito di cittadinanza è uno strumento di contrasto alla povertà: vogliamo cancellarlo proprio ora che l’Italia si è ancora più impoverita? Se vogliamo migliorarlo, abbiamo le nostre proposte. Ma abolirlo no, non siamo d’accordo“, afferma.
Pensioni: “Tutti i lavori non sono uguali”
Poi un passaggio sulle pensioni: “Diciamo che Quota 41 risolve solo uno dei problemi. Poi ci sono i giovani e le donne da tutelare. E una flessibilità in uscita da garantire: non si può uscire a 70 anni, non tutti i lavori sono uguali”.
“Piuttosto invito il nuovo Governo ad accelerare tutti gli investimenti per attivare le fonti rinnovabili. E a pensare a una grande politica industriale e di sviluppo che porti l’Italia all’autonomia energetica. Da lì riparte il lavoro”, conclude Landini.