La misura è destinata alle donne vittime di violenza. Per l'istanza c'è tempo fino alla fine del mese. Ecco le spese ammissibili
Il tempo stringe. In Sicilia entro il 31 ottobre dovranno essere presentate le domande per ottenere il reddito di libertà, la misura approvata dalla giunta regionale uscente e pubblicata dal dipartimento regionale della Famiglia e delle politiche sociali. Le risorse sul capitolo prevedono una disponibilità di 234.364,52 euro fino ad esaurimento dei fondi.
Cos’è il reddito di libertà
Il reddito di libertà è un contributo da destinare alle donne vittime di violenza. L’obiettivo è sostenerle in un percorso di indipendenza economica ed emancipazione da contesti difficili e dove possibile aiutarle a intraprendere un’attività di impresa.
La misura è stata varata in sinergia con i Centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza ad indirizzo segreto iscritte all’Albo regionale che vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti. Alcune di loro hanno anche figli minori o disabili a carico, problemi abitativi e in altri casi si tratta anche di donne senza un lavoro.
Reddito di libertà, quanto ammonta il contributo
Potrà essere richiesta una somma annua non superiore a 10 mila euro per ciascuna donna. Tra le spese ammissibili il contributo al pagamento del canone di affitto per abitazione o attività lavorativa, l’acquisto di attrezzature, arredi, materie prime, le spese di allaccio per le utenze, le polizze assicurative, le licenze, i permessi, le autorizzazioni.
Il numero di domande che ciascun Comune potrà presentare è indicato nell’avviso. I Comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore a 30 mila abitanti potranno presentare fino a 5 progetti personalizzati.
Reddito di libertà, come fare la domanda
L’istanza di contributo dovrà rispettare le caratteristiche pubblicate nell’avviso e dovrà essere presentata entro e non oltre il 31 ottobre 2022. Le domande potranno pervenire anche via posta elettronica certificata all’indirizzo dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it.
L’avviso pubblico è stato reso noto lo scorso 10 ottobre. C’è ancora tempo per le richieste sebbene il criterio sia lo stesso del click day. Significa che a beneficiare del contributo saranno in poche, quelle che avranno fatto richiesta prima delle altre. La dotazione di poco più di 234mila euro rende ancora più difficile la possibilità di accedere ai fondi. Se tutte le beneficiarie chiedessero 10mila euro, ovvero il massimo contributo, sarebbero solo 23 a riceverlo.
Ma sempre meglio che niente. L’assessore uscente alle Politiche sociali, Antonio Scavone nel giorno della pubblicazione dell’avviso ha commentato: “Rendiamo finalmente concreta una misura che aiuterà alcune donne colpite da minacce o violenze a cambiare vita e intraprendere la strada del riscatto e dell’autodeterminazione. Prima di lasciare il mio incarico di governo contavo sull’attuazione di questo importante avviso, oggi immediatamente realizzabile”.