Pantelleria, andare a scuola diventa ecologico con Piedibus - QdS

Pantelleria, andare a scuola diventa ecologico con Piedibus

Pantelleria, andare a scuola diventa ecologico con Piedibus

mercoledì 19 Ottobre 2022

Un progetto eco sostenibile ed a costo zero che darà modo ai bambini di dare sfogo alla propria libertà e curiosità, ma con la giusta sicurezza. L’intervista del QdS all’assessore Marrucci

PANTELLERIA (TP) – A Pantelleria arriva il progetto Appede che porta il Piedibus sull’isola. Il Piedibus è il modo più sano, sicuro, divertente ed ecologico per andare e tornare da scuola. È un autobus umano, formato da un gruppo di bambini “passeggeri” e da adulti “autisti” e “controllori”.
Per capirne di più abbiamo contattato Francesca Marrucci, assessore ai Servizi Sociali del Comune.

Da dove nasce l’idea?
“L’idea è già ampiamente utilizzata sia in ambito internazionale che nazionale. I Servizi Sociali di Pantelleria hanno adottato un progetto partendo dal principio che i nostri bambini vivono in un luogo bellissimo e con un clima molto più clemente di tanti paesi e città del nord, dove i progetti Piedibus sono attivi già da anni”.

È a costo zero?
“Sì, certo, si tratta di un progetto di volontariato che si basa sulla disponibilità di una parte di genitori e sui Puc, i Progetti di Utilità Sociale, dei percettori di RdC”.

Il progetto è partito lo scorso 29 settembre, quali sono attualmente i numeri?
“Il Progetto è stato pubblicizzato pochi giorni fa e sono già arrivate le prime adesioni. Quando si arriverà ad una quindicina di bambini potrà partire il primo Piedibus”.

Può durare nel tempo? Può essere esteso a zone lontane dal centro?
“La cosa curiosa è che c’è molta richiesta dalle Contrade, ma vorremmo provare questa prima esperienza con Pantelleria centro per poi estenderla al resto dell’isola. Certamente, nelle Contrade c’è più possibilità di stare all’aria aperta per i bambini e anche il percorso verso la scuola può essere davvero una scoperta nelle varie stagioni e con il paesaggio che cambia, ma anche nel capoluogo si può imparare molto, iniziando proprio dall’educazione stradale. Spero che l’attitudine ecosostenibile e ambientalista di tanti dei residenti e domiciliati a Pantelleria si ritrovi in questo tipo di progetti per i più piccoli, per segnare il passo di un vero cambiamento verso una quotidianità più a misura di bambino”.
È una scelta ecologica in ottica di futuro sostenibile, ma quali sono le altre finalità del progetto?
“Bisogna tenere presente che i panteschi fanno un uso altissimo dell’auto.Questo del Piedibus non è solo un modo per aiutare i genitori nella routine quotidiana, ma anche un modo per ridurre l’uso dell’auto, che in un’isola dove il carburante costa molto di più che sulla terra ferma non è cosa da poco, ma anche per far fare ai bambini esercizio fisico mentre apprendono le basi della sicurezza stradale e dell’educazione civica. Tutte cose importanti e urgenti, soprattutto dopo due anni di pandemia chiusi in casa”.

Intendete rimpinguare il progetto con altre iniziative a supporto?
“Intanto vediamo come procede questo primo tentativo e poi vediamo. Abbiamo incontrato resistenze da alcuni genitori spaventati e preoccupati di far girare i figli a piedi in inverno, anche se a Pantelleria le temperature sono davvero invidiabili anche in questa stagione. Molti genitori dicono di voler vedere i figli all’aperto, di voler far fare loro moto, di far conoscere loro l’isola, ma poi diventano iper protettivi proprio quando si tratta di mettere in pratica queste cose. Se nei Comuni del nord Italia, dove il Piedibus si applica tutto l’anno e il clima è davvero freddo e piovoso, dovessero ragionare così, i bambini non uscirebbero più di casa. Bisogna far fare queste esperienze proprio come le facevamo noi alla loro età. Ecco, lo spirito è questo: la natura in ogni sua manifestazione ci offre spunti per imparare e crescere, diamo ai nostri bambini la possibilità di farlo, con una supervisione e un controllo, ovviamente, ma respirando un po’ di libertà”.

Anche per questo progetto il Comune di Pantelleria userà anche i percettori di RdC, continua convintamente questa esperienza?
“Continua e in modo proficuo direi. Per il Piedibus, ad esempio, oltre ai genitori che vorranno comunque accompagnare i bambini, ci saranno anche dei percettori di RdC che aiuteranno a controllare il ‘serpentone’ di piccoli alunni nel loro cammino. Il RdC si è confermato uno strumento fondamentale non solo per aiutare chi è in una situazione temporanea di disagio, ma anche per ridare alle persone dignità nel lavoro per la comunità e per consentire ai Servizi Sociali di poter espletare servizi che altrimenti non riuscirebbe a portare a termine. Quest’anno siamo partiti tardi perché dal Centro per l’Impiego ci sono state tutta una serie di problematiche per darci i nominativi, mentre nei due anni precedenti abbiamo attinto dai nostri elenchi e siamo riusciti a partire per tempo anche per l’estate. Dopo aver aiutato a pulire le coste e ad organizzare gli eventi, i RdC quest’anno aiuteranno non solo nel Piedibus, ma anche in un progetto di compagnia e sostegno per anziani e in un altro di decoro e pulizia urbana. Un’esperienza talmente positiva che molti dei percettori degli anni scorsi, una volta finito il servizio e trovato un lavoro, sono spesso tornati ad aiutarci come volontari, segno che le persone non solo hanno voglia di lavorare e rendersi utili, ma devono essere trattate con la giusta dignità”.

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