Nuovo Governo Meloni, al via alle consultazioni: la diretta

Governo Meloni: al via le consultazioni al Quirinale, tutte le tappe fino al Giuramento

Governo Meloni: al via le consultazioni al Quirinale, tutte le tappe fino al Giuramento

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mercoledì 19 Ottobre 2022

E' tutto pronto, o quasi, per l'avvio dei colloqui del presidente Sergio Mattarella con i gruppi parlamentari e i leader dei partiti. Ecco cosa succederà nei prossimi giorni

Prende forma il progetto di Governo di Giorgia Meloni. Previsto per questa sera il calendario delle consultazioni al Quirinale.

E’ tutto pronto, o quasi, per l’avvio dei colloqui del presidente Sergio Mattarella, con i gruppi parlamentari e i leader dei partiti.

Ecco cosa succederà a partire da domani, e per i prossimi giorni, fino al giuramento.

Quando iniziano le consultazioni

Le consultazioni al Quirinale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il varo del nuovo Governo inizieranno domani mattina alle ore 10, con l’udienza del presidente del Senato, Ignazio La Russa e si concluderanno con la delegazione del centrodestra, che verrà ricevuta venerdì alle ore 10.30.

Dopo aver sentito telefonicamente il Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, Mattarella darà il via alle consultazioni che si svilupperanno secondo questo calendario: ore 10:00 presidente del Senato, Ignazio La Russa; ore 11:00, presidente della Camera, Lorenzo Fontana; ore 12:00 Gruppo Parlamentare ‘Per le autonomie (Svp-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord)’ del Senato; ore 12:30 Gruppo Misto del Senato.

Il calendario delle consultazioni

Nel pomeriggio sempre di giovedì, 20 ottobre, in calendario:

  • ore 16:00 Gruppo Misto della Camera;
  • ore 16:30 Rappresentanti della componente ‘Alleanza Verdi e Sinistra’ del Gruppo Misto della Camera;
  • ore 17:00 Gruppi parlamentari Azione-Italia viva-R.e.;
  • ore 18:00 Gruppi parlamentari Movimento 5 Stelle;
  • ore 19:00 Gruppi parlamentari Partito democratico-Italia democratica e progressista.

Le consultazioni riprenderanno e si concluderanno venerdì mattina alle 10.30 con i Gruppi parlamentari, che saliranno al Quirinale insieme, di Fratelli d’Italia, Lega Salvini Premier-Partito sardo d’azione, Forza Italia Berlusconi presidente, Civici d’Italia–Noi moderati (Udc, Coraggio Italia, Noi con l’Italia, Italia al Centro)-Maie.

Le consultazioni

Prima verranno ricevuti i presidenti del Senato e della Camera (il presidente emerito della Repubblica verrà raggiunto telefonicamente), poi i leader e i gruppi parlamentari. Il centrodestra, dopo la tregua raggiunta nell’incontro di via della Scrofa (sede di Fdi) tra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si presenterà con una delegazione unica.

I colloqui si svolgeranno come in passato allo studio “alla Vetrata” del presidente nel cui corridoio esterno i politici escono e dichiarano alla stampa in attesa.

L’incarico

Visto il chiaro esito delle elezioni politiche con il centrodestra che gode di una netta maggioranza in Parlamento, Mattarella dovrebbe affidare l’incarico a formare il governo a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, partito che ha ottenuto i maggiori consensi (26%). Sarebbe la prima donna a ricevere l’incarico dopo trenta presidenti del Consiglio uomini (che hanno presieduto complessivamente 67 governi).

La lista dei ministri e il giuramento

A Meloni spetta lo svolgimento di proprie consultazioni che possono essere più o meno ampie (ad esempio decidendo di sentire anche le parti sociali). Se il giro di orizzonte sarà veloce la partita potrebbe definirsi al massimo ad inizio settimana: il premier incaricato salirà al Quirinale per presentare la lista dei ministri. Se non ci saranno obiezioni del Colle – la nomina dei ministri spetta al Capo dello Stato su proposta del premier incaricato – il governo è pronto a nascere. Manca solo il giuramento al Quirinale che potrebbe essere domenica o lunedì. Questi tempi rapidi consentirebbero il dibattito parlamentare sulla fiducia tra il 25 e il 28 ottobre. A quel punto il nuovo esecutivo entrerà in carica.

La fiducia

“La fiducia? Possibile martedì”, ha detto il capogruppo di Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida, ai cronisti a Montecitorio. “Si potrà dire a che punto è il Governo solo quando il presidente Mattarella lo avrà incaricato dopo le consultazioni – aveva già spiegato -. Se dovessimo avere un governo entro la settimana prossima sarà uno di quelli realizzati in maniera più rapida, rispetto a quelli degli ultimi anni. Sarà un buon risultato e in linea con quello che hanno scelto gli italiani”.

“Se ognuno rispetterà il proprio ruolo e le proprie prerogative credo che presto potremmo avere un governo forte per rispondere alle esigenze dei cittadini “, ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa conversando con i cronisti al Senato a proposito delle dichiarazioni di ieri di Berlusconi.

L’aria che tira a Forza Italia

Intanto il leader di Fi, Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, ha incontrato Carlo Nordio, il deputato di Fdi in pole per il ministero della Giustizia, dicastero nel quale il Cavaliere vorrebbe invece Elisabetta Casellati. A pranzo l’incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il presidente di Forza Italia.

Le voci del Partito Democratico

E il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, attacca la maggioranza e twitta: Una “domanda per Giorgia Meloni. Chi danneggia l’Italia all’estero? L’opposizione che fa l’opposizione? Il Presidente della Camera che delegittima le sanzioni europee alla Russia? Gasparri contro la 194? Berlusconi che riallaccia i rapporti con l’invasore dell’Ucraina?”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

“Forza Italia dice di essere garanzia di un governo europeista ma è passata da un pilastro del centrismo ad essere la stampella del postfascismo: la presidenza del senato è andata al nostalgico del fascismo Ignazio Benito La Russa e la Camera a Fontana, euroscettico o omofobo. Siamo sicuri che Forza Italia possa essere garanti di qualcosa?”. Così la presidente dei Socialisti e Democratici all’Eurocamera, Iratxe Garcia Perez nella sua risposta al dibattito con Ursula von der Leyen alla plenaria di Strasburgo. “Weber oggi ha parlato di nostalgia di Angela Merkel: beh, Merkel non avrebbe mai accettato un’alleanza con l’estrema destra”.

Cosa dice il Terzo Polo

“Una delle opposizioni – ha detto il capogruppo alla Camera di Azione-Iv, Matteo Richetti – è stata esclusa dalle vicepresidenze delle Camere. A questo punto auspichiamo che vi sia la disponibilità a considerare che almeno una delle due commissioni di garanzia, Vigilanza o Copasir, vada al Terzo polo”.

“A escludere Azione e Italia viva dalle vicepresidenze delle Camere non sono stati né gli accordi né un’entità indistinta, ma gli elettori”, commentano fonti del Nazareno.

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