Si tratta del primo caso a Palermo e tra i primissimi casi in Sicilia. Ecco come è stato eseguito l'intervento e come sta la paziente.
È stato eseguito nei giorni scorsi al Policlinico Giaccone di Palermo un intervento per ernia ombelicale e diastasi dei muscoli retti con tecnica endoscopica THT.
Si tratta del primo caso a Palermo e tra i primissimi casi in Sicilia, trattati con questa particolare procedura che permette di operare senza effettuare il taglio chirurgico.
L’intervento per ernia ombelicale al Policlinico di Palermo
“La paziente presentava una diastasi dei muscoli retti, cioè un allargamento di circa 2/3 centimetri della parete addominale, che non è rotta ma deve essere ristrutturata, perché altrimenti la pancia cade in avanti”.
“Inoltre, spesso, questa patologia è associata a un’ernia ombelicale ed è per questo motivo che abbiamo trattato entrambe le patologie; infatti, della diastasi in genere si occupa il chirurgo plastico, questa volta invece ci abbiamo lavorato noi della Chirurgia Oncologica”, ha precisato Crispino Roberto Tosto, esecutore dell’intervento.
“Questo genere di patologia è più frequente nelle donne in cui provoca anche incontinenza e dolore lombare. Generalmente, queste pazienti venivano trattate con tecnica aperta, quindi, si faceva un taglio chirurgico dal processo xifoideo fino al pube. Parliamo, dunque, di un taglio di trenta centimetri e di un intervento invalidante”.
Tecnica endoscopica THT
La nuova tecnica THT (Trentino Hernia Team) si chiama così perché è stata messa a punto recentemente in Trentino Alto Adige, dal professor Carrara. Serve per la riparazione dell’ernia ombelicale associata a diastasi dei muscoli retti. Si tratta di un intervento con procedura endoscopica che ricostruisce la parete con due piccole ferite di 2 cm e di 1,2 cm.
“Tale operazione, condotta con i criteri endo-laparoscopici, risolve la condizione patologica ed elimina i disturbi funzionali associati, quali dolore lombare e incontinenza urinaria, oltre all’ottimale risultato estetico raggiunto proprio grazie alla tecnica mini-invasiva”, chiarisce ancora il dottore Tosto
“Il cardine dell’intervento, infatti, è costituito dalla correzione del difetto della parete addominale mediante l’impiego di suturatrici meccaniche, inserite per via endoscopica attraverso un apposito dispositivo denominato Octoport, a cui segue il posizionamento di una rete protesica sintetica. Si ottiene così un ripristino della statica della parete addominale e il conseguente reintegro della sua funzione. La paziente è già stata dimessa e sta bene“.
La particolare operazione chirurgica è stata eseguita da Crispino Roberto Tosto dell’Unita Operativa Complessa di “Chirurgia Generale ad Indirizzo Oncologico”, di cui è responsabile professore G. Pantuso, assieme a un team di giovani chirurghi: G. Vienna, G. Tutino e A. Lopes.