Caldo e coltivazioni, natura in tilt: l'analisi di Coldiretti - QdS

Caldo e coltivazioni, natura in tilt: l’analisi di Coldiretti

Caldo e coltivazioni, natura in tilt: l’analisi di Coldiretti

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domenica 30 Ottobre 2022

Il caldo sta facendo entrare in tilt la natura. Scatta l'allarme siccità fuori stagione per tutte le colture in campo.

Il cambiamento climatico sta causando una serie di reazioni a catena deleterie per l’ambiente e anche per gli esseri umani. Il caldo sta facendo entrare in tilt la natura ed è in atto l’allarme siccità fuori stagione per tutte le colture in campo. Gli imprenditori agricoli sono stati costretti a intervenire con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coltivazioni. Tante le tipologie colpite: dalle semine di grano ai kiwi arrivando al radicchio e passando ai carciofi fino agli ortaggi. Coldiretti pone l’accento sugli effetti delle alte temperature che stanno stravolgendo il regolare ciclo di vita di piante e animali. Sono molto colpite le campagne che devono contrastare i parassiti, rimasti attivi a causa delle temperature miti, che attaccano le colture. Situazione differente ma similare nelle città: sono ancora diffuse zanzare e mosche.

“Il caldo sta anche provocando l’allungamento della fase vegetativa delle piante con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo – dice Coldiretti -. Sui colli Euganei per le elevate temperatura e per la mancanza di escursione termica tra notte e giorno sono addirittura già fiorite le mimose che ora sono esposte all’arrivo delle gelate prima dell’appuntamento dell’8 marzo. Una conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale”.

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