Operazione Gold Green a Palermo, 15 arresti per traffico di droga

Blitz antidroga, il traffico di stupefacenti con la “complicità” della mafia: 15 arresti

Blitz antidroga, il traffico di stupefacenti con la “complicità” della mafia: 15 arresti

Redazione  |
mercoledì 16 Novembre 2022

Sono 15 gli indagati nell'ambito dell'Operazione Gold Green a Palermo: ecco come funzionava il gruppo criminale che operava il traffico di droga con il supporto delle principali famiglie mafiose.

Nelle città di Palermo e Africo Nuovo (RC), questa mattina i militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del capoluogo regionale hanno eseguito 15 provvedimenti cautelari (10 in carcere e 5 degli arresti domiciliari) nell’ambito dell’Operazione “Gold Green”.

A emettere i provvedimenti è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse per gli indagati sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, con le aggravanti relative alla composizione dell’associazione con più di dieci associati, all’aver commesso il fatto al fine di agevolare l’attività mafiosa ed essersi avvalsi della forza di intimidazione del vincolo associativo mafioso e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva.

Sono anche contestati vari episodi di possesso, in concorso, di droga ai fini di spaccio.

Operazione Gold Green, 15 arresti per droga: le indagini

L’indagine è l’esito di un’articolata manovra investigativa antidroga, focalizzata nel contesto territoriale dei mandamenti mafiosi palermitani di Porta Nuova, Brancaccio e Tommaso Natale – San Lorenzo. Le indagini che hanno portato all’operazione Gold Green e agli arresti di oggi anche a Palermo ha consentito di scoprire l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al traffico di droga.

Il gruppo criminale si occupava di importare nel territorio palermitano, tramite vari e consolidati canali di rifornimento, grosse partite di narcotici da immettere nelle piazze di spaccio del capoluogo, registrando anche connessioni con i gruppi mafiosi locali.

Il legame con “Cosa Nostra”

L’importante dispositivo di contrasto al traffico di droga connesso con “Cosa Nostra”, di cui si è dotato il comando provinciale carabinieri di Palermo, ha sviluppato un articolato percorso investigativo, coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

L’indagine, avviata nel settembre 2019, ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario a carico dei soggetti indagati. In sintesi, le investigazioni hanno permesso di:

  • individuare un’associazione dedita al traffico di stupefacenti che si occupava di importare a Palermo, tramite vari canali di rifornimento, grosse partite di narcotici di diversa tipologia, da immettere nelle piazze di spaccio del centro del capoluogo siciliano. Il tutto con la complicità di “Cosa Nostra” e dei gruppi mafiosi locali;
  • collocare al vertice dell’associazione importanti uomini d’onore (già definitivamente condannati per la loro appartenenza all’associazione mafiosa) delle famiglie mafiose di Palermo Centro e di Partanna Mondello. Questi, con l’aiuto di altri sodali (fra i quali anche affiliati mafiosi del mandamento di Brancaccio – non raggiunti dalla presente misura in quanto già sottoposti a misura cautelare in altro procedimento), operavano a tutto tondo nel mercato degli stupefacenti. Si rapportavano sia con fornitori operanti in altre regioni – Campania e Calabria – sia con spacciatori palermitani, incaricati di rivendere al dettaglio i narcotici;
  • confermare come parte dei proventi derivanti dallo spaccio sia stati destinata al mantenimento dei detenuti affiliati a più famiglie mafiose del capoluogo;
  • individuare, in un’abitazione di Pollena Trocchia (NA), un deposito di droga del gruppo criminale. Lì, il 14.05.2020, gli operatori avevano sequestrato 255 kg chili hashish;
  • arrestare, nel corso delle indagini relative all’operazione “Gold Green”, otto corrieri e sequestrare, complessivamente, altri 185 chili di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish e crack) e circa 52.000 euro in contanti, verosimile provento dall’attività illecita.

È obbligo rilevare che gli odierni indagati del blitz antidroga e destinatari della misura restrittiva, sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente. La loro posizione sarà definitiva solo dopo una eventuale sentenza passata in giudicato.

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