Riciclaggio, da una vigilanza nazionale ad una europea: le sfide che ci attendono - QdS

Riciclaggio, da una vigilanza nazionale ad una europea: le sfide che ci attendono

Riciclaggio, da una vigilanza nazionale ad una europea: le sfide che ci attendono

sabato 03 Dicembre 2022

Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Unict ha ospitato una giornata di studi sul fenomeno. In Sicilia 150 mila segnalazioni di operazioni sospette da gennaio ad oggi

CATANIA – “Lotta al riciclaggio, evoluzione normativa ed esperienze applicative” è il titolo del convegno che si è svolto ieri presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania. L’obiettivo della giornata di studio è quello di fornire strumenti conoscitivi ed applicativi sulle novità, gli impatti e le prospettive della disciplina dell’anti money laundering.

A giugno dello scorso anno il Consiglio dell’Ue ha annunciato la nascita dell’Amla (Authority for Anti-Money Laundering and Countering the Financing of Terrorism), Autorità che impegna Bruxelles e i singoli Stati membri ad un nuova collaborazione nella lotta al riciclaggio.
L’Amla richiede dialogo con gli istituti bancari nazionali e dunque coinvolge Banca d’Italia, che per suo conto si è adeguato alle nuove esigenze, innanzitutto, costituendo un organo di vigilanza alle sue dirette dipendenze.

“La sfida resta il controllo sul campo, ma non solo a livello d’immagine quanto di efficacia”, ha dichiarato in apertura Gennaro Gigante, direttore della Filiale di Catania della Banca d’Italia.

“Il riciclaggio – ha sottolineato il Prefetto Maria Carmela Librizzi – insieme alla corruzione sono gli aspetti che più agiscono sul nostro territorio distorcendo l’economia legale. Sono due le direttrici su cui operare, la prevenzione e la repressione. Servono per attaccare i patrimoni illeciti e il sequestro del patrimonio è il successo più importante nella lotta alla criminalità organizzata”.

Al convegno, patrocinato da Banca d’Italia, Unict, Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone e Ordine dei Dottori Commercialisti di Catania, è intervenuta anche il capo della nuova Unità di Supervisione e Normativa Antiriciclaggio della Banca d’Italia Bruna Szego, già componente aggiunto del Board of Supervisors dell’Autorità Bancaria Europea e, sempre presso l’Eba, componente dello Standing Committee sull’Antiriciclaggio: “La sfida della supervisione ha subìto un’accelerazione importante in Europa con un cambio di contesto e di norme dato dalla nascita dell’Amla ed è lo stesso rischio di riciclaggio ad essere cresciuto negli ultimi anni – ha evidenziato Szego -. Il passaggio da una vigilanza nazionale ad una europea lancia una riflessione sull’organizzazione e il ruolo. Banca d’Italia si è organizzata anche a livello operativo ed oggi ha rafforzato l’attenzione sul fenomeno oltre che il numero di interlocuzioni efficaci con i nuovi istituti europei”.

La lotta al riciclaggio ha affinato i propri strumenti

La lotta al riciclaggio ha affinato i propri strumenti, anche digitali, garantendo così un aumento delle segnalazioni anche sul territorio siciliano.
“La normativa funziona – ha spiegato Luca Criscuolo vice capo servizio Analisi e Rapporti dell’Uif -. Nel 2022 abbiamo registrato una eccezionale crescita del numero di segnalazioni, passate da poco più di 57 mila nel 2012 ad oltre 150 mila quest’anno. In Sicilia il 58 per cento delle segnalazioni arrivano ancora dalle banche, quasi il 30 per cento dagli intermediari e gli operatori finanziari, il 6,6 per cento dai prestatori di servizi di gioco e solo il 3,4 per cento arrivano dai professionisti ed è questo un dato in leggera controtendenza rispetto la media del resto d’Italia”.

L’ingresso dell’intelligenza artificiale ha agevolato le attività, ma anche creato delle distorsioni.
“L’analisi dei dati incrociati ha permesso sicuramente di aumentare il numero delle operazioni sospette scoperte, ma bisogna anche mettere in conto il numero rilevante di segnalazioni improprie venute alla luce, ovvero di interventi che in realtà non rientravano nella fattispecie. Se la soluzione non può essere escludere clientela dal circuito bancario, allora lo è il miglioramento dei monitoraggi accompagnati dall’attività personale degli operatori. La segnalazione da parte dei professionisti gioca quindi, anche in futuro, una partita determinante per la lotta al riciclaggio”.

La seconda sessione, moderata da Carmelo Zuccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catania, ha ospitato una tavola rotonda dedicata agli aspetti investigativi e penali del fenomeno del riciclaggio, anche con riguardo all’operatività in criptovalute.

Chiara Borzì
Twitter: @ChiaraBorzi

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