Il cuntometraggio si frappone tra il tradizionale cunto e il teatro di narrazione vedendo gli attori intrappolati in un dipinto del 1893
Programmate per giovedì 15 dicembre le riprese del “cuntometraggio” U cuntu di Tato’, racconto di un minatore di zolfo, dell’autrice nissena Elena Silvia Marino, interpretato dall’ Associazione culturale Abbrazzamuni di cui l’autrice e’ Presidente, che avranno luogo nella sala di sublimazione dello zolfo delle ciminiere di Catania grazie all’autorizzazione ricevuta. Il cuntometraggio si frappone tra il tradizionale cunto e il teatro di narrazione vedendo gli attori intrappolati in un dipinto del 1893 prendere vita al suono del marranzano di Sebastiano Lorenzo Distefano, presidente ANTASICILIA che ha sposato il progetto dell Associazione culturale.
Le contadine siciliane,tra cui la stessa autrice nissena, diventano le cuntiste della storia e aprono la scena ai carusi della miniera durante l epoca dei Fasci Siciliani .In particolare l’attenzione si concentrerà sulla misteriosa sorte di uno di loro, Tato’ per l’appunto, che chiuderà il cunto con un amaro monologo sempre accompagnato dalle coinvolgenti note del marranzano. Il progetto U cuntu di Tato’così come gli altri lavori dell’Associazione Abbrazzamuni, si pone l’ambizioso obiettivo di valorizzare e riscoprire la cultura tradizionale siciliana con l’utilizzo del nostro dialetto e la ripresa di tematiche legate alla nostra storia che vengono poi riproposte in maniera innovativa. Il video verra’ presentato in diversi Festival regionali aventi a tema le miniere e la vita degli zolfatari ed è possibile avere una copia gratuita per le scuole che volessero farne richiesta vista la tematica trattata d’interesse degli studenti siciliani scrivendo a elenasilviamarino.teatro@gmail.com.Le riprese saranno effettuate dalla Cardillo stage srl, in scena Samanta Arcidiacono, Andrea Bianco,Emanuela Cutuli, Sebastiano Lorenzo Distefano, Salvatore Germana’,Elena Silvia Marino,Vera Agata Mirabella e Carmelisa Puglisi.