Sul fronte del caro voli ci sono novità nella Manovra, ma il dibattito sul "gap" infrastrutturale continua: gli ultimi sviluppi e l'intervento del Codacons.
Con l’avvicinarsi delle feste natalizie in Sicilia sta facendo discutere e non poco la questione relativa al caro voli. Soprattutto nel periodo estivo e in quello natalizio, la Sicilia diventa un vero e proprio luogo di frontiera sia per i turisti che per le persone native di essa, ma stabilizzate altrove per motivi di lavoro.
Già la scorsa estate si è discusso molto di ritardi e le cancellazioni dei voli a causa del malcontento dei dipendenti del settore. Adesso, con Natale 2022 in arrivo, l’attenzione si sposta sui prezzi esorbitanti per tratte da e verso la Sicilia, anche relativamente brevi (come Palermo-Roma).
Con la Manovra del 2023 ci saranno importanti novità, come il fondo istituito per la Sicilia e la Sardegna al fine di contrastare i disagi nei viaggi e negli spostamenti e gli svantaggi legati alla condizione d’insularità. La domanda è: sarà abbastanza? In attesa di scoprire cosa accadrà nel 2023, ecco i dettagli del dibattito sul caro voli in Sicilia che nelle ultime settimane ha animato non solo il Governo regionale e nazionale, ma anche
La manifestazione all’aeroporto di Catania
Nella mattinata dello scorso lunedì 19 dicembre all’aeroporto di Catania ha avuto luogo una manifestazione promossa da Gioventù Nazionale, alla quale ha preso parte una deputazione nazionale di Fratelli d’Italia capitana da Manlio Messina. Quest’ultimo ha sottolineato come il caro voli coinvolga soprattutto le fasce più fragili della popolazione, come studenti o emigrati per lavoro, e come il costo debba essere assolutamente ridotto non solo per gli isolani, ma anche per i turisti.
Il membro della Camera dei Deputati di Fratelli d’Italia, Fabio Roscani, ha invocato un disegno di legge che imponga un tetto sul costo dei biglietti arei e in seguito il commissario regionale della Democrazia Cristiana nuova ed ex presidente della Regione Siciliana, Totò Cuffaro, ha detto come i ministri competenti debbano intervenire.
Caro voli in Sicilia, la posizione del Codacons
Il presidente del Codacons, Francesco Tanasi, ha raccontato come poco meno di due settimane fa sia stato presentato un esposto all’Antitrust e di come tra le istituzioni regionali e quelle nazionali ci debba essere una comunione di intenti.
“La politica – ha detto Tanasi – deve intervenire e non protestare, perché si deve permettere ai siciliani di entrare e uscire a due lire, come succede per la Sardegna. Noi abbiamo presentato un esposto all’Antitrust lo scorso 9 dicembre, un esposto che anche il Governo ci ha detto che avrebbe presentato, ma in merito a ciò ancora non sappiamo nulla. Da anni noi del Codacons ci battiamo organizzando iniziative per far capire come si sta qui in Sicilia, ma adesso vogliamo che il Governo regionale – nella persona del presidente Renato Schifani, che deve porsi nel rango di ministro – interagisca con quello nazionale per bloccare il caro voli. In seguito deve parlare l’Antitrust. Questa cosa, assieme alle ‘strade colabrodo’ che abbiamo, completa il quadro penoso delle infrastrutture della nostra Isola”.
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