Un nuovo emendamento alla Manovra 2023 del Governo Meloni prevede un fondo nazionale e una commissione per il contrasto degli svantaggi dell'insularità: ecco le novità previste.
Un fondo nazionale e una commissione bicamerale per il contrasto agli svantaggi derivanti dall’insularità: questo è quanto prevede un nuovo emendamento della Camera alla Manovra.
Il fondo del Mef ha una dotazione prevista di 2 milioni di euro per anno dal 2023 al 2025 al fine di “assicurare la piena attuazione al principio di insularità”.
Manovra, fondo e commissione contro gli svantaggi dell’insularità
Oltre al fondo per la piena attuazione del principio di insularità, molto importante per Sicilia e Sardegna e inserito nella Costituzione nel 2022, si prevede l’istituzione di una Commissione speciale. Gli obiettivi saranno naturalmente quelli di:
- Contrastare gli svantaggi dell’insularità, compensando i maggiori costi derivanti dalla condizione specifica con fondi e interventi mirati;
- Promuovere lo sviluppo e l’internazionalizzazione dell’economia del Sud, che è stato in qualche modo “protagonista” della Manovra. Si prevede anche una particolare attenzione al potenziamento della vocazione portuale delle isole;
- Contrastare lo spopolamento nei territori insulari e quella che in più occasioni (compresa una fiaccolata recentemente organizzata nelle Madonie) è stata definita come “emigrazione forzata”;
- Razionalizzare gli strumenti a sostegno delle Isole.
La composizione della commissione
La commissione parlamentare bicamerale per il contrasto degli svantaggi dell’insularità vedrà la partecipazione di 10 senatori e 10 deputati nominati dai presidenti di Senato e Camera in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari. I membri della Commissione avranno il compito di effettuare una ricognizione annuale delle risorse finanziarie per le isole, stanziate a livello nazionale ed europeo.
Avrà, inoltre, il compito di proporre strumenti e approcci per contrastare gli svantaggi derivanti dalla condizione dell’insularità e garantire che i cittadini isolani siano di fatto “uguali” a tutti gli altri. Le spese di funzionamento sono a carico dei bilanci interni di ciascuna delle Camere.
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