Mentre i rappresentanti della Cisl continuano a dialogare con l’azienda, le altre sigle proseguono con una linea dura culminata in due scioperi. Nel mezzo i lavoratori e un futuro tutto da delineare
MESSINA – Clima sempre più teso all’interno dell’Atm, con uno scontro tra sindacati che mai forse si era registrato. Una diversa visione del ruolo che sempre più sembra allontanare la Cisl dalle posizioni di Cgil e Uil.
È successo in diverse occasioni, l’ultima durante il rinnovo degli organi della Camera di Commercio. Da una parte Filt Cgil, Uil trasporti, Fisa Cisal, Ugl e Orsa, con la loro linea dura nei confronti dei vertici dell’azienda, culminata nella proclamazione di due scioperi, dall’altra la Fit Cisl che “preferisce prima del conflitto, la strada della responsabilità del confronto e della concertazione” come dichiarato dal segretario provinciale Letterio D’Amico.
In mezzo ci sono i lavoratori, tirati da una parte e dall’altra, il presidente del cda Pippo Campagna che definisce “irresponsabili” i promotori delle proteste e si era detto pronto, prima di Natale, a trovare una mediazione in particolare sui risarcimenti imposti dall’azienda a carico degli autisti coinvolti in incidenti. La mediazione ha prodotto una polizza Kasko in azienda a tutela dei lavoratori, solo che l’accordo è stato discusso esclusivamente con il rappresentante della Fit Cisl. “Una provocazione nei confronti del 90% dei lavoratori – hanno scritto le segreterie di Filt Cgil, Uil trasporti, Fisa Cisal, Ugl e Orsa – che hanno scioperato per due volte in un mese e a oggi non sono stati consultati, non conoscono i contenuti dell’ipotetica assicurazione, non sanno quale sia la quota parte che dovrebbero pagare in busta paga e prima della polizza assicurativa pretendono l’applicazione delle tutele contrattuali. La Fit Cisl che, al contrario di quanto afferma il segretario D’Amico, rappresenta una quota marginale di dipendenti Atm e fra gli Operatori di Esercizio è pressoché inesistente, è l’interlocutore meno indicato per calmierare la vertenza in atto e decidere a nome della maggioranza dei lavoratori che in assemblea di base hanno dettato la linea della vertenza in atto da cui la Fit Cisl ha preso le distanze per mantenere il comodo posizionamento al fianco dell’azienda”.
Per D’Amico lo sciopero è uno strumento nobile che va utilizzato solo quando non c’è più margine di dialogo. “I risultati – ha spiegato – si ottengono con il confronto. I lavoratori hanno bisogno di risolvere i problemi non di conflittualità. Serve capacità di dialogo e di contrattazione che portino alla condivisione di processi utili alla soluzione dei problemi, come l’accordo sottoscritto dalla Fit Cisl lo scorso dicembre che prevede la polizza assicurativa”.
Ma non ci stanno le altre sigle: “L’assemblea dei lavoratori ha deciso all’unanimità che la prima tutela per sgravare gli Operatori di esercizio dagli onerosi risarcimenti pretesi dall’azienda è l’applicazione dell’art. 34 del Ccnl che Atm aggira in modo illegittimo. Solo dopo l’applicazione di tutte le tutele previste nel Contratto Nazionale si potrebbe discutere di polizza Kasko che, in ogni caso, dovrebbe essere approvata dal referendum dei lavoratori interessati”.
E non si fermano qui: “Se con simili, finte, soluzioni Fit Cisl e Atm pensano di risolvere l’elenco di gravi problematiche che i lavoratori, spremuti come limoni, denunciano da anni, la risposta inevitabile sarà il terzo sciopero che queste sigle dichiareranno su esplicito mandato della maggioranza dei lavoratori che rappresentano in azienda”.
Non si intravede quindi nessuna tregua e questo mentre l’azienda continua con il revamping delle vetture con un appalto di quasi 6 milioni di euro e altri investimenti, l’ultimo di oltre 22 milioni di euro che punta a cambiare il volto della linea tranviaria con una riqualificazione del percorso. I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Ingegneria Costruzioni Colombrita e tra le innovazioni più importanti è previsto il passaggio a binario singolo con interscambio nelle aree di Provinciale-Palazzo Palano e della via Vittorio Emanuele II e il completo rifacimento del manto stradale. “Al termine dei lavori – ha dichiarato il presidente Campagna – la nostra città potrà godere di un servizio all’avanguardia totalmente rivoluzionato con la flotta tram al completo.”
Sulla scelta del binario unico dissentono però Cgil, Uil e autonomi. “Anche se per brevi tratte -hanno evidenziato – la riduzione a un solo binario rappresenta una strozzatura che vincola la circolazione tranviaria, limitando capacità e frequenza del servizio per l’intera linea”.