Palermo, riorganizzazione dei mercati: rinvio per Ballarò - QdS

Palermo, riorganizzazione dei mercati: rinvio per Ballarò

Palermo, riorganizzazione dei mercati: rinvio per Ballarò

mercoledì 11 Gennaio 2023

La selezione per l’assegnazione di 41 concessioni è stata pubblicata e subito dopo sospesa dal Comune per “approfondimenti tecnici”. Cooperativa contro l’abusivismo per l’ortofrutticolo

PALERMO – Pubblicata e subito sospesa la selezione pubblica per l’assegnazione di 41 concessioni di posteggio per mettere in regola i mercatari di piazza del Carmine a Ballarò. Lo conferma l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, che al Quotidiano di Sicilia spiega che “il bando è stato sospeso per approfondimenti tecnici” e una maggiore “condivisione con le Commissioni competenti e la I Circoscrizione”. La determina dirigenziale che avviava la selezione pubblica prevedeva, oltre all’assegnazione degli stalli, il rilascio dell’autorizzazione al commercio e l’erogazione di un contributo a fondo perduto per l’avvio dell’attività: 215 mila euro da spartire tra i 41 concessionari.

L’obiettivo è completare un lungo percorso iniziato con l’Amministrazione Orlando e il supporto della I Circoscrizione e di associazioni di quartiere come Sos Ballarò e proseguito, a ottobre 2021, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale del regolamento per l’assegnazione degli stalli all’interno di due strutture realizzate dallo Iacp nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’Albergheria che includeva la costruzione di alcuni alloggi popolari. Si tratta di due capannoni: nel Mercato Piccolo, già pronto, ci saranno otto stalli di varie dimensioni (cinque da 9,6 mq e tre da 5,2 mq) e merci (alimentare, escluso l’ittico e la somministrazione) mentre nel Mercato Grande, ancora da completare, i venditori avranno a disposizione 33 stand (uno dei quali ospiterà un piccolo bar) di varie dimensioni (comprese tra 6,25 mq e 13,50 mq) e merci (alimentare, compreso l’ittico).

Salvo modifiche, le concessioni saranno valide per dodici anni a partire dalla data di rilascio. Se tutto verrà confermato, ogni stallo sarà assegnato tramite una graduatoria che dovrebbe tenere conto di criteri specifici: maggiore età, maggior numero di figli a carico, anzianità dell’attività, Isee più basso. Per ricevere il contributo a fondo perduto, invece, potrebbe rendersi necessario: essere regolarmente iscritti nel Registro delle imprese con almeno un’unità produttiva nel territorio della Regione Siciliana; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea; non avere le caratteristiche di impresa in difficoltà; trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essendo in stato di scioglimento o liquidazione e non essendo sottoposte a procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione controllata; non essere stata destinataria di sentenza passata in giudicato per reati gravi in danno dello Stato o della comunità che incidono sulla moralità professionale del legale rappresentante; essere in regola con la normativa antimafia; non superare l’importo complessivo di 200mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari degli aiuti de minimis concessi all’impresa unica; sono escluse, inoltre le imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura o nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli.

Prima dell’erogazione del contributo, l’Amministrazione comunale provvederà ad accertare la regolarità della posizione contributiva e previdenziale del soggetto. I 41 venditori “utilmente collocati nella graduatoria definitiva – precisa la determina dirigenziale – potranno scegliere il posteggio secondo l’ordine in cui gli stessi sono collocati, ma attribuendo precedenza nell’opzione a chi ha indicato la specializzazione merceologica alimentare con somministrazione; a seguire a coloro che hanno indicato quella ittica; infine potranno scegliere coloro che hanno indicato quella alimentare senza somministrazione; il tutto fino ad esaurimento dei posteggi disponibili per ciascuna specializzazione”.

Mercato ortofrutticolo

Di messa in regola si può parlare anche per il mercato generale ortofrutticolo. La Giunta Lagalla, infatti, ha preso atto della costituzione di una cooperativa che gestirà il servizio di facchinaggio (la Operatori mercati generali Palermo società cooperativa) e che, in parole povere, cercherà di arginare il fenomeno dell’abusivismo all’interno dello storico “scaro”. Per la verità un tentativo di porre un freno alle irregolarità c’era già stato nel 2019 con un regolamento ad hoc per i mercati generali (incluso l’ittico) ma evidentemente serviva un altro giro di vite.

Come si legge in una nota di Palazzo delle Aquile, “gli operatori che hanno firmato la costituzione della cooperativa, che sarà guidata dall’associazione dei grossisti e dal presidente Alberto Argano, che ringraziamo per il grande supporto all’iniziativa dell’Amministrazione, si occuperanno della gestione delle attività di facchinaggio in genere, di carico, scarico e trasporto merci, così come previsto all’interno del regolamento comunale vigente. Viene dato mandato alla coop, inoltre, di vigilare affinché le attività mercatali vengano svolte esclusivamente dai soggetti iscritti alla cooperativa, con obbligo di riferire alla direzione del mercato eventuali attività prive di autorizzazione”.

“La nascita della cooperativa – hanno sottolineato il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e l’assessore Forzinetti – rappresenta uno strumento per fronteggiare l’abusivismo all’interno del mercato ortofrutticolo ed evitare che soggetti esterni possano interferire negativamente con le attività all’interno dello spazio di via Montepellegrino. Da almeno vent’anni non veniva regolarizzato questo tipo di servizio fondamentale che all’interno del mercato impiega oltre duecento lavoratori: abbiamo disinnescato una potenziale bomba sociale, raggiungendo un risultato storico”.

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