Sale il dato relativo alle immigrazioni in Italia: aumento del 21% circa rispetto al 2020, senza però raggiungere i livelli pre-pandemia
Cresce il dato relativo alle immigrazioni in Italia.
Secondo il report stilato dall’Istat, nel 2021 gli arrivi dall’estero ammontano a 318.366 , circa il 28,6% in più rispetto al 2020.
A livello nazionale il tasso di immigratorietà totale è pari a cinque immigrati per 1.000 residenti (+1,2 punti per 1.000 rispetto all’anno precedente).
Non raggiuti i livelli pre-pandemia
Con riferimento alla componente straniera dei flussi di iscrizione dall’estero, nel 2021 si sono registrati circa 244mila immigrazioni, (+27% rispetto al 2020). Tuttavia, nonostante la decisa ripresa dei flussi di immigrazione, il volume degli ingressi dall’estero dei cittadini stranieri non raggiunge i livelli registrati prima della pandemia. Infatti, dopo il record storico del 2017 (301mila), dovuto verosimilmente anche ai consistenti flussi di cittadini in cerca di accoglienza per asilo e protezione umanitaria, dal 2018 si è registrata una media di circa 270mila ingressi l’anno, fino al 2020, anno in cui le misure di contrasto alla diffusione del virus hanno ridotto in maniera significativa i flussi dall’estero (192mila).
Ecco da dove arrivano gli immigrati in Italia
La variazione positiva rispetto all’anno della pandemia si registra per tutte le aree di provenienza dei flussi di immigrazione straniera, in misura minore per i paesi europei (+12,3%) – a causa della considerevole contrazione dei flussi provenienti dal Regno Unito (-70%) e del leggero calo di quelli dal principale paese di provenienza, la Romania (25mila, -1%) – e più marcata per il continente asiatico (+55%), per quello americano (+32%) e per quello africano (+25%).
Tra i paesi europei l’Albania è il secondo paese di origine dei flussi di immigrazione con oltre 22mila iscrizioni (+28,4% rispetto al 2020), seguita dall’Ucraina (9mila, +68,6%) – ovviamente ci si riferisce ancora alle fasi prebelliche – e dalla Moldova (5mila, +24,4%).
Tornano a essere consistenti i flussi di provenienza africana, in particolare quelli dal Marocco (oltre 15mila, pari a +23%, rispetto al 2020). Più contenute in valore assoluto ma sempre in aumento quelle provenienti da Egitto (8mila, +40%) e Nigeria (7mila, +4%).
Tra i flussi provenienti dall’area asiatica, sono quasi raddoppiati quelli dal Bangladesh (15mila, +87%); numerosi anche gli immigrati stranieri provenienti dal Pakistan (14mila, +48%) e India (11mila, +56%). In diminuzione le iscrizioni dal Brasile (7mila iscritti, -8,5%), triplicano, invece, i flussi provenienti da Argentina (6mila, +170%) e in forte aumento anche quelli provenienti dal Perù (5mila, +80%).