Il ministro del Turismo interviene al QdS per difendere l’emendamento della maggioranza. Ma i portavoce Ue ricordano: “C’è un procedimento di infrazione pendente...”
In seguito al caso politico che si è creato intorno alla proroga delle concessioni balneari e al sempre più concreto rischio della comminazione di una multa da parte dell’Ue per la non applicazione della concorrenza al settore in Italia, abbiamo raggiunto telefonicamente Daniela Santanchè, attuale ministra del Turismo nel Governo Meloni.
Ministra, cosa pensa dell’emendamento di proroga delle concessioni balneari inserito nel Milleproroghe?
“Abbiamo sempre detto che difendiamo senza se e senza ma gli stabilimenti balneari. Si sta trovando il modo migliore per difenderli e allo stesso tempo per trovare una soluzione che sia strutturale e che dia stabilità all’intero comparto”.
Non ritiene che la maggioranza parlamentare in questo modo si stia assumendo la responsabilità di una pressoché certa condanna da parte dell’Ue?
“Noi abbiamo ascoltato tutte le associazioni di categoria e come abbiamo detto in campagna elettorale siamo dalla loro parte. Questo è l’emendamento che rappresenta la volontà delle associazioni”.
Sulla proroga delle concessioni balneari si era espresso anche il Consiglio di Stato nel 2021 confermando che una ulteriore proroga sarebbe inaccettabile per ogni organo amministrativo. Questo emendamento secondo lei non crea un cortocircuito tra la sentenza del CdS e il legislatore?
“Io credo che sia il Parlamento che debba decidere, in quanto è l’organo che rappresenta i cittadini italiani ed è espressione di un voto e quindi di una volontà popolare”.
Al netto della polemica, delle sentenze e della possibile procedura di infrazione Ue, lei ritiene che sia giusta la concorrenza in un settore come quello delle concessioni demaniali che riguardano un bene pubblico?
“Ritengo che sia importante andare in Europa e far capire la specificità delle nostre aziende e dei nostri stabilimenti balneari e far capire quali sono le peculiarità. E poi è fondamentale anche la mappatura per capire bene come siamo messi, visto che una mappatura vera e propria non c’è. La mappatura è dirimente per fare le scelte migliori”.
Da ex o attuale proprietaria del Twinga insieme all’imprenditore Briatore, ritiene che la proroga possa essere utile ai balneari? E per la categoria secondo lei ci potrebbe essere un danno derivante dall’entrata in gara delle concessioni?
“Noi abbiamo ascoltato tutte le associazioni di categoria. Abbiamo detto da sempre, anche in campagna elettorale, che saremmo stati al loro fianco. Ci siamo comportati nel modo in cui si è espressa la maggioranza delle associazioni di categoria, che ci hanno detto, secondo loro, cosa era più giusto fare. Sulle gare ancora non sappiamo niente: non sappiamo se c’è un’evidenza pubblica, quali sono i criteri. Non sappiamo niente, quindi come faccio a dare un giudizio su quello che non so? Perché nessuno ancora oggi sa”.
Quest’anno di proroga servirà al Governo per lavorare all’introduzione della procedura pubblica. I prossimi passi quali saranno?
“No, adesso bisogna fare questa mappatura, mi sembra che abbiamo tutto il tempo necessario”.