Le accuse di esponenti della maggioranza romana e l'impressione di un'assessora lasciata sola.
Ormai si fa fatica a trovare qualcuno che stia dalla sua parte. Nel corso degli ultimi quindici giorni, è apparsa come il sacco da pugile di questo governo. Il ventre molle. Ma il quadro generale, per molti versi, “salva” l’assessore Giovanna Volo e mette in luce l’ipocrisia della maggioranza a sostegno del governo regionale.
Roma contro Palermo
Ieri, l’ultimo atto: la lettera firmata da (sembra) tutti i parlamentari nazionali di Fratelli d’Italia, che suona come un vero e proprio atto d’accusa: “Non comprendiamo – si legge nella nota – la scelta dell’assessore alla Sanità, Giovanna Volo, rispetto alla decisione di sospendere tutte le procedure per una possibile assunzione e stabilizzazione del personale amministrativo covid. Riteniamo sbagliata la scelta di sospendere i concorsi – aggiungono i parlamentari siciliani di FdI -, di non concedere la proroga fondamentale per permettere al personale di maturare i requisiti previsti per legge. Chiediamo, dunque, all’assessore Volo di rivedere la sua posizione, dichiarandoci fin da ora disponibili per sostenere un percorso che segua la strada precedentemente tracciata”.
Poco conta se, di lì a poco, una nota dell’assessorato sulle proroghe riusciva ad abbassare un po’ la temperatura. Resta il dato politico. Che, del resto, si aggiunge a un’altra uscita pubblica durissima da un partito alleato, quello della senatrice Daniela Ternullo, esponente di Forza Italia: “Le notizie che giungono relativamente alla decisione da parte dell’Assessore alla Salute Giovanna Volo di non prorogare i contratti del personale amministrativo e tecnico assunto per l’emergenza COVID – ha detto – mi lasciano particolarmente perplessa.Mantenere in servizio oltre 2000 persone, assunte durante l’emergenza, già formate e professionalizzate, è un atto necessario. Qualsiasi altra scelta in direzione diversa o contraria, è inspiegabile“.
Uscite che – nel peso e nei toni – sono assai più incisive di quelle dell’opposizione che avrebbe, alla luce delle proteste di queste ore, strumenti utili per andare all’attacco del governo. Così, ieri all’Ars, Antonello Cracolici ha dovuto ricordare che “in giunta ci sono assessori di Fratelli d’Italia”. A fotografare il corto circuito politico che coinciderebbe, secondo l’esponente del Pd, con un atteggiamento da “Ponzio Pilato” del governo nei confronti dei precari.
Piazza contro Palazzi
E così, tutti contro Giovanna Volo. Assediata un giorno sì e l’altro pure dalle legittime proteste di lavoratori ai quali era stato promesso – stando alle loro parole – un percorso di stabilizzazione dentro gli enti. Proteste che non fanno che seguire quelle dei privati convenzionati che chiedono di rimpolpare il budget. Dopo giorni di silenzio, giorni nei quali la Volo ha subito le critiche, è finalmente intervenuto il governatore Schifani. Una presa di posizione condivisibile, visto che contiene una assunzione di responsabilità col proprio assessore, ma anche un riferimento alle “piazze da cui non ci faremo intimidire” che stride un po’ con la realtà dei fatti: Schifani, oggi, forse dovrebbe temere più i Palazzi che le piazze. I comunicati stampa politici che quelli sindacali. La propria maggioranza, più che i rappresentanti di lavoratori e comparti produttivi.
Il caos
Resta l’impressione di un caos perfetto. “Il governo – incalzava sempre ieri Cracolici – non ha avuto una strategia, in attesa di Roma. Ma la risposta di Roma è arrivata già 15 giorni fa. Perché si è atteso l’ultimo giorno?”. Ma poi, ecco il nodo più politico: “Tutti a prendersela con l’assessore Volo. Ma l’assessore Volo è un tredicesimo di questa giunta, che è fatta di dodici assessori e un governatore”. Come dire: nessuno lasci sola l’assessore. Come dire: qualcuno salvi la soldatessa Volo. Dai suoi alleati.