Cannabis, polizia all'assemblea a scuola: caso Piazza Armerina in Parlamento

Cannabis, assemblea a scuola ma arriva la polizia: caso Piazza Armerina in Parlamento

Cannabis, assemblea a scuola ma arriva la polizia: caso Piazza Armerina in Parlamento

Redazione  |
venerdì 03 Marzo 2023

Polemiche dopo l'intervento degli agenti nell'istituto dove si teneva un evento organizzato dall'associazione "Meglio legale". Fioccano le interrogazioni

La polizia ha fatto irruzione a scuola dove si stava svolgendo un’assemblea organizzata dall’associazione “Meglio legale”, che si batte per la legalizzazione della cannabis. Gli agenti in abiti civili si sono presentati ieri mattina nell’istituto superiore Majorana-Cascino di Piazza Armerina, in provincia di Enna dopo una segnalazione. La questura ha sottolineato che l’assemblea “non è stata interrotta e/o ritardata” e assicura che “qualsiasi attività condotta presso l’istituto scolastico comunque non avrà alcun seguito”.

La preside ha comunque precisato che “l’assemblea congiunta è stata richiesta dai rappresentanti di classe sulla base di una programmazione con la consulta provinciale e ha visto la partecipazione a distanza degli alunni collegati dalle classi e del rappresentante di ‘Meglio Legale’, Pierluigi Gagliardi, che ha presentato agli studenti il quadro normativo chiarendo subito che l’obiettivo dell’associazione è quello di argomentare tesi circa l’auspicato utilizzo legale della cannabis per contrastare fenomeni di criminalità”.

Assemblea sulla cannabis a scuola, scoppia il caso politico

Ma quanto è successo è già diventato un caso politico. Il coordinatore nazionale della Federazione degli studenti (Fds) Marco Greco, annuncia che chiederà un’audizione al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e afferma che “in assenza di diversa motivazione”, quanto accaduto a Piazza Armerina “rischia di risultare politicamente inaccettabile. Un intervento del genere è in forte contrasto col diritto alla libera espressione sancito dalla nostra Costituzione”.

Antonella Soldo, coordinatrice di “Meglio legale”, sottolinea che il tema della legalizzazione della cannabis è all’ordine del giorno nel dibattito pubblico e istituzionale, “se n’è discusso anche nelle aule parlamentari. L’irruzione si configura come un pericoloso atto intimidatorio nei confronti di ragazzi, molti dei quali minori. Andremo fino in fondo per capire cosa è successo”.

Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il deputato di Azione-Italia Viva Davide Faraone hanno annunciato un’interrogazione ai ministri dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, e degli Interni, Matteo Piantedosi, mentre il deputato del Pd all’Ars Dario Safina commenta: “Laddove necessario sono pronto a scendere in strada con i cittadini per riaffermare il diritto allo studio certamente ma anche quello di pensare e dire così come garantito dall’articolo 21 della nostra bellissima Costituzione che qualcuno, temo, non conosce e non rispetta”.

Assemblea sulla cannabis a scuola, no di Gasparri

Ma dalla maggioranza arriva una condanna ad iniziative sulla cannabis nelle scuole. Il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri annuncia una interrogazione. “Dopo le assemblee per l’abolizione del 41 bis a sostegno di Cospito nelle scuole si fanno anche assemblee sulla legalizzazione delle droghe. Alcuni protestano, ma lo faccio io, che presenterò una interrogazione al ministro Valditara per sapere cosa è accaduto in questa scuola siciliana. Si possono tenere assemblee per minimizzare i pericoli delle droghe? La scuola può diventare un luogo di diseducazione invece che una sede dove evidenziare i pericoli delle droghe, di tutte le droghe? Quanto è avvenuto è gravissimo. Ma nel senso contrario rispetto a quello indicato da tanti ipocriti della sinistra”.

E aggiunge: “La droga non sarà mai legalizzata. Tutte le droghe fanno male. E la scuola deve dare informazioni sui danni causati dagli stupefacenti. Non deve essere un luogo per propagandare l’uso delle droghe. Andrò io fino in fondo a questa vicenda per capire le responsabilità di quanti hanno dato luogo a un episodio inquietante, sul quale il Ministro dell’Istruzione e le altre autorità di governo hanno il dovere di intervenire con urgenza”.

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