Giornata mondiale HPV: 50 sfumature prevenzione

Giornata mondiale HPV: 50 sfumature prevenzione

Giornata mondiale HPV: 50 sfumature prevenzione

Redazione  |
domenica 05 Marzo 2023

Sono stati presentati ieri i risultati dello studio sulla corretta informazione in merito al Papilloma Virus condotta tra i giovani

Si è celebrata ieri in tutto il mondo la giornata contro l’HPV, virus a prevalente trasmissione sessuale, classificato come secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo. L’infezione è trasmessa più frequentemente per via sessuale e può causare lesioni invasive e tumorali in diversi parti del corpo. Oltre alla diagnosi precoce, due sono gli strumenti importanti a disposizione per contrastare e prevenire il Papilloma virus umano: la sensibilizzazione e la vaccinazione. Tra le missioni di LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) c’è quella di promuoverle entrambe, con un’attenzione costante alle giovani generazioni.

Fake news e perplessità sul vaccino

Purtroppo sono ancora troppo diffusi i dubbi e le perplessità, ma anche le fake news, sul vaccino HPV. Spesso manca un’informazione chiara ed esaustiva sulle malattie sessualmente trasmissibili e sui tumori correlati. Eppure c’è l’urgenza di conoscere e in questo la scuola può giocare un ruolo fondamentale. Ogni anno oltre 6.500 casi di cancro sono riconducibili all’infezione da Papilloma virus umano. Di contro, solo il 49,9% delle ragazze e il 15,4% dei ragazzi ha completato il ciclo vaccinale contro l’HPV, con tutte le dosi di vaccino. La differenza per riuscire a intercettare i più giovani e renderli consapevoli della necessità di buone pratiche di salute possono farla tutti coloro che, per professione svolta, rappresentano la fonte più affidabile per promuovere e attuare la prevenzione. La promozione della cultura vaccinale negli operatori sanitari e negli stakeholder, che a vario titolo hanno un ruolo per orientare, può essere il veicolo primario per attivare i ragazzi. Per questo LILT ha scelto il modello del “Citizen Science Approach”: un’attività scientifica partecipata, dove l’ascolto dei bisogni è il fondamento di ogni azione.

Ampliare la copertura vaccinale entro il 2030

“Un vaccino per prevenire i tumori HPV-correlati c’è, ma sono in pochi a saperlo – sottolinea il presidente di LILT Milano Monza Brianza, Marco Alloisio -. Nonostante gli obiettivi internazionali e nazionali prefissati, il nostro Paese deve fare ancora molta strada per raggiungere la copertura vaccinale del 95% ipotizzata dall’OMS nel 2030. A fine 2021 le ragazze 12enni vaccinate erano attorno al 32%. Nel 2015 al 56%. La pandemia ha ridotto quindi non solo le diagnosi di tumore in generale ma anche la copertura vaccinale. Da 4 anni LILT Milano Monza Brianza promuove un lavoro di rete con altre LILT provinciali, grazie a un finanziamento della sede nazionale, per veicolare l’importanza di vaccinarsi, contro dubbi e fake news. La scuola, in questo, gioca un ruolo decisivo”.

Giornata mondiale contro l’Hpv

La prima edizione di “50 sfumature di prevenzione”, in occasione della Giornata mondiale contro l’Hpv è partita nel 2020, focalizzandosi sul mondo della scuola nel corso del 2021, anche per testarne le necessità e il livello di conoscenza sull’Hpv. La seconda, orientata alla comunità, ha tradotto nel 2022 i bisogni emersi in precedenza in un percorso formativo, i cui risultati sono stati presentati ieri, con un particolare focus sugli insegnanti e sul tema dell’esitanza vaccinale. Ne emerge che il livello di conoscenza e le attitudini sull’HPV, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sui vaccini in generale sono variegate e necessitano di un’attenzione formativa, capace di aumentare le informazioni e combattere le frequenti fake news. Il 31% delle insegnanti di sesso femminile interpellate ha dichiarato di non essersi sottoposta a un pap-test negli ultimi tre anni; il 61% di non essersi mai sottoposta a uno screening per l’HPV; il 94% di non essersi mai sottoposta alla vaccinazione contro l’HPV: solo una su tre si è detta disposta ad effettuarla in futuro.

Stereotipi e pregiudizi

Anche gli stereotipi e i pregiudizi giocano la loro parte. Il 76% degli interpellati ha ammesso la convinzione che malattie come l’autismo, la sclerosi multipla e il diabete possano essere provocate dai vaccini; il 72% crede che molte vaccinazioni vengano somministrate troppo spesso, causando l’impossibilità del sistema immunitario di svilupparsi. “Bisogna lavorare sulla propensione ai vaccini e colmare il divario tra attitudini e comportamenti effettivi – sottolinea Serena Barello -. La ricerca evidenzia il bisogno dei cittadini di poter fruire di occasioni di formazione scientificamente fondate su queste tematiche”.

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