Maxi sequestro di pellet al Porto di Palermo, 54 tonnellate - QdS

Pellet “scadente” destinato alla Sicilia, maxi sequestro al porto

Pellet “scadente” destinato alla Sicilia, maxi sequestro al porto

Redazione  |
lunedì 06 Marzo 2023

Il pellet era destinato a una società di Carini (PA): ecco perché, dopo un controllo, la Finanza lo ha sequestrato.

Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo, assieme ai
funzionari della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, quotidianamente impegnati nei controlli dei flussi merce in import ed export dal porto del capoluogo siciliano, hanno posto sotto sequestro 54 tonnellate di pellet al porto di Palermo.

Il pellet era stipato in due container provenienti dall’Egitto e destinati a una società di Carini (PA).

Maxi sequestro di pellet al porto di Palermo

In particolare, dal confronto tra le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto riportate nella dichiarazione di importazione con le risultanze delle analisi di laboratorio eseguite, a campione, sulla merce, è emerso che si trattava di pellet di legno per riscaldamento domestico di classe “A2”, non particolarmente performante in termini di potere calorifico e livello di ceneri prodotte, e non di classe “A1” – con supposte intrinseche qualità merceologiche più elevate – come falsamente dichiarato.

Pertanto i militari operanti, in forza al 1° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno provveduto al sequestro delle complessive 54 tonnellate di pellet e alla denuncia del responsabile alla locale Procura della Repubblica per il reato di immissione nel territorio dello Stato di prodotti industriali con segni mendaci.

L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di controllo assicurata dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Dogane a contrasto dei traffici illeciti che, attraverso gli spazi doganali, interessano il territorio nazionale.

Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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