Il Comitato Nazionale per la Giustizia di prossimità incontra il sottosegretario Delmastro. Galazzo: “Stiamo studiando con il Governo soluzione a favore del territorio”
ROMA – Una delegazione del Comitato Nazionale per la “Giustizia di prossimità” è stata ricevuta dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove sulla riapertura dei Tribunali la cui soppressione avvenuta in seguito alla riforma delle geografia giudiziaria del 2012 ha causato non pochi disagi a cittadini e addetti ai lavori
Al Quotidiano di Sicilia, Enzo Galazzo, portavoce del comitato pro Tribunale di Modica, ha spiegato i risultati dell’incontro avvenuto con il sottosegretario Delmastro. “La vicenda della soppressione dei tribunali – afferma Galazzo – è in parte conosciuta e in parte diciamo si è aggiornata negli anni, con aggiornamenti di varia natura. Questa è una questione che dura da ben dieci anni e più”..
Il 7 settembre 2012 il Governo Monti approvò il Dlgs 155/’12 in cui ridisegnava l’organizzazione dei Tribunali Ordinari e degli Uffici del Pubblico Ministero. Furono risparmiati soltanto i Tribunali dell’Abruzzo, colpiti dal terremoto, e delle isole minori: Lipari, Ischia e Portoferraio. Il decreto ridisegnò la geografia giudiziaria italiana chiudendo 29 Tribunali Ordinari oltre a diverse sedi distaccate. La chiusura riguardò all’epoca anche tre città siciliane: Mistretta (Me), Modica (Rg), e Nicosia (En).
La riforma, pensata con l’idea di ottenere un maggior risparmio di spesa e una maggiore efficienza degli uffici giudiziari dei capoluoghi di provincia, si è rivelata un vero è proprio fallimento. Gli obiettivi sono stati totalmente disattesi. Dalla riforma sono passati oltre dieci anni e si è assistito a un aumento delle spese oltre che a una congestione degli uffici giudiziari accorpati.
Nel corso dell’incontro sono state prese in esame tre ipotesi che potrebbero condurre a una riapertura dei Tribunali. La prima ipotesi è quella di dare piena attuazione al decreto legislativo n.155 del 2012, che prevede una collaborazione sperimentale tra la Regione e il Ministero della Giustizia. Galazzo spiega che “nel momento in cui il governo regionale decida di assumersi le spese di gestione di una sezione staccata del tribunale, potrà essere stipulata una convenzione tra Ministero e Regione per consentire un’attività al tribunale soppresso, venendo così ripristinato. Le spese del personale, ossia magistrati e funzionari, resterebbero sempre a carico dello Stato. A carico della Regione le spese di gestione. Su questa ipotesi il governo regionale tempo fa si è dichiarato disponibile”.
La seconda ipotesi è quella di dimostrare, con documenti alla mano, l’inefficienza del Tribunale accorpante. Questo porterebbe al mantenimento della situazione attuale oppure condurrebbe, prendendo atto dell’inefficienza, all’opportunità del ripristino puro e semplice del Tribunale.
Infine la terza ipotesi, illustrata durante l’incontro con Delmastro, “è quella – commenta l’avvocato – di riproporre non già il ripristino puro e semplice del tribunale, ma proporre un progetto nuovo. In cui veda come territorio interessato dalla riapertura non soltanto il circondario originario, ma altri territori che dal punto di vista geografico, politico e per presenze istituzionali possano avere un interesse per la popolazione a ricadere nel nuovo circondario”. Questa ipotesi sembra esser quella più praticabile per adesso dal governo nazionale.
A livello regionale Enzo Galazzo – ha spiegato – che si è già messo in contatto con i comitati di Mistretta e Nicosia al fine di poter lavorare alle diverse ipotesi. “Ho illustrato il contenuto dell’incontro con Delmastro, per tentare di studiare insieme la migliore ipotesi praticabile per quello che vorremmo ottenere a favore del territorio”.