Bufale servite tramite un metodo ormai risaputo ma che, evidentemente, funziona più che mai
Una bufala servita già nell’ormai lontano 2015, ormai talmente poco credibile che la stessa attrice on ha sentito il bisogno di smentire. Oggi, 26 marzo, per amore dei clickbait, torna a circolare la notizia della morte di Ambra Angiolini che, alla faccia di chi trascorre il tempo a sfornare bufale sul web è invece più viva che mai. Di recente infatti ci sono state diverse apparizioni pubbliche che la vedono insieme al nuovo presunto compagno. Sta provando a rifarsi una vita, dopo la difficile rottura con Allegri, che a fine 2021 aveva innescato più di una polemica a causa di un servizio mandato in onda da “Striscia la notizia“.
Giornalismo di bassa lega
La notizia della presunta morte di Ambra riapre il dibattito sul web giornalismo di bassa lega, quello interessato, come detto, a fare il pieno di visualizzazioni per monetizzare il più possibile. Un gioco sporco contro il quale, a quanto sembra, non è facile porre rimedio.
Un metodo sempre efficace
Il metodo, ormai risaputo ma che risulta sempre molto efficace è il seguente: Annunciare “è morta Ambra” e poi rimandare alla notizia in cui si parla del decesso di un’altra persona che ha in comune con l’attrice solo il nome di battesimo è puro acchiappaclick. Visto che una morte purtroppo c’è stata effettivamente e che a passare a miglior vita sia stata di recente una persona di nome Ambra, non possiamo utilizzare il tag “bufala“. Tuttavia, il tentativo di registrare più click in modo poco etico appare palese a chiunque.