Slitta il ddl concorrenza, non c'è l'accordo in Cdm - QdS

Salta il ddl concorrenza, manca l’accordo in Consiglio dei ministri

Salta il ddl concorrenza, manca l’accordo in Consiglio dei ministri

Redazione  |
mercoledì 29 Marzo 2023

Non è arrivata l'intesa in Consiglio dei ministri per il ddl concorrenza. Si valutano le coperture finanziarie per le misure energetiche.

Non c’è ancora l’accordo sul disegno di legge sulla concorrenza. In occasione del Consiglio dei ministri che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi è stata esaminata la bozza del testo, ma non è arrivata la sua approvazione.

A quanto pare, infatti, sarebbe emerse la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti per quanto riguarda le coperture economiche per quanto riguarda i provvedimenti da attuare in campo energetico.

Ddl concorrenza, le misure sull’energia

Proprio in merito all’energia, il ddl concorrenza tratteggia nel norme per il potenziamento della rete elettrica nazionale. Viene specificata l’obbligatorietà di comunicazione all’Arera degli interventi da effettuare nel giro di tre anni.

Nel testo trova spazio anche un passaggio dedicato ai contatori intelligenti in grado di generare risparmi per i cittadini e ritenuti essenziali per il raggiungimento degli obiettivi del PNRR.

Ddl concorrenza, tema ambulanti

Nel ddl concorrenza si parla anche delle misure per gli ambulanti, tema per il quale l’Italia sta cercando di evitare di incorrere in un’infrazione europea. Viene disposta l’assegnazione tramite gara, salvaguardando però gli interessi degli attuali concessionari, delle micro-imprese e dei lavoratori.

Dovrà comunque essere previsto un numero massimo di concessioni intestate allo stesso operatore all’interno dello stesso mercato e nei Comuni che non hanno ancora avviato i procedimenti, le concessioni in essere potranno essere prorogate fino al 31 dicembre 2024.

Saldi e 5G, nessuna traccia

La bozza del documento non fa menzione delle presunte modifiche alle norme sui saldi che avevano sollevato non poche polemiche alla vigilia del Cdm.

Nelle versioni precedenti sarebbe stata prevista infatti la liberalizzazione dei saldi, ma il Ministero per le Imprese e per il Made in Italy ha posto un veto sul tema, annunciando di voler procedere a un confronto con le Regioni e le associazioni di categoria.

Nella bozza mancano anche i riferimenti ai limiti del 5G e al loro innalzamento. Il tema era stato sollevato in precedenza a più riprese dagli operatori di telefonia.

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