Chi ha partecipato ai concorsi protesta: "Prima tocca a noi: bisogna attingere alle graduatorie". L'assessorato: "Le aziende sanitarie sono autonome".
Una vera e propria guerra per un posto nelle Asp. Non ci sono soltanto i “precari Covid”, così come ormai sono stati ribattezzati, che oggi incontreranno di nuovo l’assessore alla Salute, Giovanna Volo, per siglare il protocollo di intesa che dovrebbe portare alla loro stabilizzazione.
Gli idonei al concorso dell’Asp
A reclamare l’assunzione c’è anche chi un concorso lo ha fatto, ed è fermo, in graduatoria, ad aspettare uno scorrimento. Sono circa 170 persone, che a settembre 2022 sono risultate idonee ad un bando indetto dall’Asp di Palermo per 30 collaboratori amministrativi. Gli assunti, alla fine, sono stati più di trenta, sia perché all’Asp di Palermo nel frattempo si era reso necessario un numero maggiore di personale, sia perché, tra chi era in graduatoria, qualcuno è stato chiamato da altre Asp in giro per l’Isola.
Attingere alle graduatorie
Sì perché per legge le Amministrazioni pubbliche possono effettuare assunzioni anche utilizzando le graduatorie dei concorsi approvate da altre amministrazioni, e il Consiglio di Stato, con una sentenza dell’anno scorso, ha evidenziato come lo scorrimento delle graduatorie ancora valide ed efficaci debba costituire la regola generale mentre l’indizione del nuovo concorso dovrebbe essere, in questi casi, l’eccezione.
Perché fare ogni volta un nuovo concorso, oltre che richiedere molto tempo, comporta pure una grossa spesa. “Circa 200-300 mila euro per concorsi di questo tipo”, dicono dal comitato dei partecipanti alla selezione. In questo momento, in graduatoria, restano circa 170 idonei che aspettano, quindi, di trovare un posto in qualcuna delle Asp o degli ospedali siciliani.
Ma ecco i “precari Covid”
Nel frattempo, però è scoppiato il caos dei precari Covid. Che sostengono di avere diritto ad essere stabilizzati nelle Asp in virtù non solo del lavoro che hanno svolto durante l’emergenza pandemica, ma anche di una legge nazionale, il decreto Milleproroghe, che in effetti ha allargato le maglie per le assunzioni del personale in Sicilia e dato il via libera alla Regione.
“Nella Pubblica amministrazione si entra per concorso”
Inconcepibile, per chi ha partecipato alle selezioni bandite dall’Asp di Palermo che – se l’accordo Governo-sindacati dovesse andare in porto – si vedrà scavalcato da colleghi che un concorso non lo hanno mai fatto. Gli idonei dell’Asp di Palermo si sono ora raggruppati in un comitato, che “non può che esprimere il proprio sconcerto per l’assoluta mancata considerazione nei confronti di graduatorie già approvate e tuttora vigenti. Qualunque comprensibile aspirazione dei precari Covid, quand’anche legittimata da normative regionali o nazionali, non può sovvertire il disposto costituzionale: nella Pubblica Amministrazione si accede tramite concorso pubblico”.
Concorsi che diverse Asp, in questi mesi, hanno indetto nonostante potessero attingere da questo bacino di lavoratori, che la selezione l’aveva già superata e sarebbero potuti essere assunti senza necessità di bandire nuove gare per Asp e ospedali.
Gli ultimi concorsi
Ad esempio, il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo ha messo a bando la selezione per sette posti come personale amministrativo dell’ospedale. Di questi 7, soltanto tre persone sono state prese dalla graduatoria degli idonei già esistente.
Stesso discorso per i 50 posti come collaboratori amministrativi messi a gara dall’Asp di Trapani. E ancora il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura a tempo indeterminato di 40 posti di collaboratore amministrativo professionale indetto da ASP Catania in stand-by da oltre 2 anni e che adesso sarà espletato.
Gli idonei: “Logiche che a noi sfuggono”
Gli idonei nella graduatoria dell’Asp di Palermo per mesi hanno cercato di contattare le aziende sanitarie e gli ospedali dell’Isola, per capire se qualcuno avesse bisogno di personale. E anche l’AOU Gaetano Martino di Messina è ora in cerca di 16 collaboratori amministrativi.
“Ci sono forse logiche che a noi sfuggono – dicono dal comitato degli idonei – tali da rendere necessario il ricorso ad un concorso pubblico, quando se ne potrebbe fare altrimenti vista l’esistenza di una graduatoria di idonei, con l’indubbio vantaggio di non gravare sui bilanci delle aziende? E perché si vuole dare precedenza a dei precari che un concorso non lo hanno mai fatto, a differenza nostra? Nelle valutazioni dell’assessorato alla Sanità non può essere ignorata l’esistenza di una graduatoria di idonei che hanno superato una selezione pubblica”.
L’assessorato: “Aziende sanitarie autonome”
In merito a questo, dall’Assessorato fanno sapere che “gli enti e le aziende del servizio sanitario regionale hanno autonomia imprenditoriale e possono quindi decidere se attingere da graduatorie esistenti o bandire nuovi concorsi. L’assessorato non è tenuto a intervenire in queste decisioni. Per quanto riguarda, invece, i precari dell’emergenza Covid, siamo impegnati nella ricerca di una soluzione che consenta, nell’alveo delle possibilità previste dalla legge, di valorizzare l’esperienza professionale maturata sul campo di questo personale”.