Nei giorni scorsi la proroga per il conferimento nella quarta vasca di Bellolampo ma i lavori per la realizzazione della settima area di stoccaggio vanno a rilento e gli spazi sono sempre più limitati
PALERMO – La prima grana per il neo presidente della Rap, Giuseppe Todaro, è arrivata a pochi giorni dall’insediamento.
Il sindaco Roberto Lagalla ha prorogato di sei mesi, con un’ordinanza ad hoc, l’utilizzo della quarta vasca di Bellolampo per il deposito dei rifiuti del capoluogo. La nuova proroga si è resa necessaria perché il primo lotto della settima vasca, che doveva essere consegnato prima a luglio 2022, poi a marzo di quest’anno, non è ancora pronto. Tanto che il Comune e la Rap, per eliminare le decine di migliaia di tonnellate di rifiuti accatastate nei piazzali della discarica, hanno dovuto fare ricorso in via straordinaria alla terza vasca bis e ancora alla quarta. Non a caso nell’ordinanza sindacale, al di là dell’orizzonte temporale dei sei mesi, si pone come condizione imprescindibile “la consegna del primo lotto della settima vasca”: come a dire che i tempi si possono anche allungare ma la capienza di Bellolampo rimane la stessa.
Il provvedimento autorizza la Rap “allo svolgimento delle attività di tritovagliatura a completamento del trattamento giornaliero dei rifiuti provenienti dalla città di Palermo (circa 400 tonnellate al giorno) nell’Area di Trasferenza adiacente la vasca Vbis” e “al conferimento nella vasca IV, secondo il progetto presentato alla Regione e in corso di autorizzazione, dei rifiuti trattati provenienti dalla città di Palermo, Ustica e aeroporto di Palermo Falcone e Borsellino, fino ai limiti previsti dal progetto di risagomatura e non oltre i volumi disponibili pari a circa 67.000 mc”.
L’Amministrazione comunale ha spiegato in una nota che, “in particolare, Rap viene autorizzata, per un periodo fino a un massimo di sei mesi, a depositare i rifiuti all’interno della quarta vasca, attraverso il rimodellamento dei versanti prima della propedeutica copertura superficiale finale (capping) della stessa, che prevede una sagoma definitiva con una ulteriore volumetria di 67.000 metri cubi. Nel provvedimento viene specificato che il pretrattamento dei rifiuti prima dell’abbancamento in quarta vasca, potrà svolgersi, in parte, presso la stazione di trasferenza adiacente”.
“Questa ordinanza – ha detto il presidente della Rap Giuseppe Todaro – ci concede un po’ di tempo di cui faremo tesoro. Potremo infatti abbancare ancora per qualche mese i rifiuti solidi urbani della città in attesa della consegna della settima vasca. Nelle more, ci tengo a sottolineare che l’azienda non si è mai fermata portando avanti le attività, in via ordinaria, relative ai progetti e alle procedure autorizzative sia sulla copertura delle vecchie vasche esaurite (compresa anche la sesta), sia sulla realizzazione dell’impianto di biometano. Per tutte le attività, i procedimenti istruttori sono in fase avanzata presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente”.
Qualche mese di autonomia, dunque, ma quanti? Secondo Antonino Randazzo, capogruppo del M5s in Consiglio comunale, il conto è presto fatto: “È certa la notizia di ulteriori ritardi sulla settima vasca di Bellolampo e la saturazione ormai imminente della quarta vasca che rischia di creare una nuova emergenza rifiuti a Palermo, già a partire da giugno 2023. La consegna della settima vasca di Bellolampo slitterà ancora e non sarà pronta prima di novembre 2023 con gravi disagi per la città di Palermo”.
Tra un mese, dunque, potrebbe essere di nuovo emergenza nella quinta città d’Italia: “Grave la gestione regionale in tema di impiantistica rifiuti da Musumeci a Schifani – ha aggiunto Randazzo – e la superficialità con la quale l’Amministrazione Lagalla sta affrontando la questione che sta per sfuggire di mano”.