Il presidente della Regione Renato Schifani: "Contiamo di sbloccare questa paralisi con una riforma su cui abbiamo lavorato per due mesi".
È stato al centro delle polemiche fin dalla campagna elettorale e adesso, promette il presidente della Regione Renato Schifani, si cambiano le regole. Stiamo parlando della Commissione tecnico specialistica (Cts) che sovraintende alle autorizzazioni ambientali per gli insediamenti produttivi in Sicilia. Uno strumento, diviso in sottocommissioni ognuna specializzata in un settore e guidata da un presidente, nato in seno all’assessorato territorio e ambiente, che è stato al centro di dibattiti e additato come causa principale dei ritardi negli iter autorizzativi. In realtà, questo rappresenta solo un passaggio di quel complesso meccanismo che è l’autorizzazione ambientale che ha tempi contingentati dai quali non si può prescindere.
Cts, nuove regole in arrivo
A promettere le nuove regole, anticipate in una delibera della giunta che apprezza le modifiche proposte dall’assessorato, è stato il presidente Schifani. “Nei prossimi giorni presenteremo con l’assessore Pagana il nuovo Comitato tecnico scientifico della Regione siciliana che in passato ha paralizzato spesso le richieste degli operatori. Contiamo di sbloccare questa paralisi con questa riforma su cui abbiamo lavorato per due mesi”, ha spiegato ieri il presidente della Regione, Renato Schifani. Nella delibera di febbraio si parla della necessità di “focalizzare risorse (umane e strumentali) finalizzate alla massima celerità dei procedimenti connessi. Questo al fine di non ritardare l’esecuzione del cronoprogramma attuativo delle milestones previste dal PNRR”.
Numero congruo per i componenti della Cts
“Ma anche – prosegue Schifani – di una revisione della composizione numerica della sottocommissioni che compongono la Cts “da realizzare con successivo decreto assessoriale”. Ciò per articolare, rispetto alle competenze attribuite, “un numero congruo di componenti in relazione alle procedure da trattare ed alle priorità dell’Amministrazione regionale rispetto alle preminenti esigenze di funzionamento della Commissione, nonché di conclusione dei procedimenti, viste le necessità contingenti individuate dall’Organo di vertice”. Inoltre una delle sottocommissione della Cts (quella della pianificazione territoriale) sarà chiamata a occuparsi delle istanze che provengono dalle Zes, le zone economiche speciali presenti nell’Isola.
Le polemiche della campagna elettorale
Le regole di funzionamento di questa commissione sono state al centro delle polemiche sin dalla campagna elettorale con Schifani che non ha mai nascosto il proprio malcontento sui tempi di analisi dei progetti. La commissione, che ha il plenum con 60 componenti, non lavora a pieno regime da quasi un anno. Il vecchio presidente, Aurelio Angelini, ha consegnato le dimissioni a fine anno in polemica con Schifani. Da fine gennaio alla guida c’è Giuseppe Trombino. Si tratta di un professore dell’ateneo di Palermo in pensione che ha lavorato per l’ordinaria amministrazione e con i commissari rimasti in carica: meno della metà.
I risultati dell’ultimo anno
Per leggere in controluce quanto lavoro è stato fatto dalla Commissione nel 2022 (anno di elezioni e polemiche e di componenti che non sono stati sostituti), si possono leggere i dati del Solar Report del Cnr di Palermo. Report curato da Mario Pagliaro e Giovanni Palmisano (sulla base di dati di Terna). Un rapporto che fotografa lo stato delle rinnovabili in base a potenza installata nell’Isola e impianti funzionanti. Rispetto al 2021 c’è stato un boom di impianti fotovoltaici. Sono in totale 77.013 quelli in Sicilia con un aumento di 12.576 unità in un solo anno dovuto per l’84% ad interventi di piccola taglia fino a 12 kW ovvero senza passare da un’autorizzazione della Cts.
In totale gli impianti sotto questa soglia sono 66.779. Per quel che riguarda i nuovi impianti eolici, invece, nello scorso anno quelli autorizzati sono stati appena 15 (in totale si è passati da 898 a 913), ma quelli superiori ai 10 MW sono stati appena tre. Per capire quanto ancora c’è da fare basta leggere altri numeri. Nell’Isola su oltre 18 mila GWh di produzione di energia 11 mila sono ancora da fonte termoelettrica, 354 da idroelettrica 3394 da eolica e 1902 da fotovoltaico.