Incontro tra Codacons e Commissione di Vigilanza Rai - QdS

Rai, la presidente della Commissione di Vigilanza incontra il Codacons a Catania

Rai, la presidente della Commissione di Vigilanza incontra il Codacons a Catania

Redazione  |
giovedì 01 Giugno 2023

Vertice nel capoluogo etneo, presenti Barbara Floridia e Francesco Tanasi: l'associazione chiede un servizio "più trasparente verso i cittadini".

Si è tenuto oggi nella sede regionale del Codacons a Catania un incontro tra la nuova presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, e il segretario nazionale Codacons, Francesco Tanasi.

Nel corso della riunione Tanasi ha manifestato la visione della Rai da parte degli utenti e ha rappresentato come l’azienda debba riappropriarsi dei suoi canoni etici e deontologici, dando sempre più voce e spazio ai diritti di tutti gli utenti, che oggi più che mai devono ricevere un servizio capace di informarli in maniera completa, imparziale e corretta.

Codacons e Rai, l’incontro e i temi del dibattito

Francesco Tanasi ha evidenziato la necessità di garantire tali principi mediante un’attenta turnazione e individuazione di ospiti/esperti all’interno di programmi delle reti Rai, che si realizza “senza effettuare discriminazioni di taluni soggetti a vantaggio di altri”, poiché, a prescindere dalla natura formale di intrattenimento piuttosto che di informazione del tipo di trasmissione, “queste di fatto quotidianamente si rivolgono al mondo dei consumatori”.

Sul ruolo del servizio pubblico, il segretario ha ribadito che deve costituire per l’Italia un valore aggiunto, uno strumento per favorire la crescita e quindi creare lavoro.

A tal riguardo, ha affrontato la questione “lavoro” e la tutela delle risorse interne, abbracciando l’idea di una RAI pronta ad avviare percorsi virtuosi finalizzati a valorizzare i “suoi frutti”, impedendo, riducendo e centellinando il ricorso a esternalizzazioni. “Si dovrebbe così privilegiare l’offerta di produzioni con risorse interne e limitare le produzioni esterne, oggi spesso praticate a costi esorbitanti per programmi che sono semplici talk in studio”, spiega il Codacons.

“L’obiettivo condiviso deve essere quello di individuare format già esistenti, verificare le risorse di personale e di dotazione esistenti e utilizzarli per favorire la produzione interna”.

Obiettivo trasparenza

Un altro tema di cui si è discusso è quello che attiene all’esigenza di garantire sempre maggiore trasparenza all’interno della Rai. Il Codacons ha difatti chiesto di “rivolgere maggiore attenzione – spiega il segretario nazionale – alla tipologia di contratti che vengono riservati agli artisti, che certamente devono soggiacere alla pubblicità ma deve essere considerato illegittimo l’inserimento della prestazione artistica quale causa di un contratto firmato con un conduttore che svolge funzioni di giornalista”.

“Sempre in tema di contratti, specie per gli artisti, è necessario – ha aggiunto il Codacons – che la RAI preveda una sorta di patto di non concorrenza, al fine di scongiurare pratiche di alcuni conduttori che, ad esempio, spinti dalla loro forza pubblicitaria (formatasi proprio grazie alla RAI) utilizzano tale elemento per negoziare le condizioni contrattuali per un rinnovo”.

Tornando all’offerta informativa, sia radiofonica che televisiva, il segretario ha sostenuto che è necessario che “l’informazione venga parametrata al nuovo mondo, e al tempo stesso consenta tutele e protezione rispetto quelle aree ancora non coperte ma che rischiano di divenire porta d’ingresso di condotte non controllabili (ad esempio pubblicità indiretta tramite social, web influencer, capacita di promozione della televisione in favore degli ospiti in assenza di criteri di turnazione effettivi)”.

Inoltre, con riferimento alla trasparenza il Codacons ha passato in rassegna esperienze recenti e passate, in cui spesso per esigere la pubblicazione di dati si è dovuto ricorrere alle Autorità; ma proprio grazie al ruolo della Commissione di Vigilanza questi rapporti tra associazioni e RAI non dovrebbero essere vissuti dalla Rai come “una sorta di controllo generalizzato e mal visto, bensì come un contributo per rendere sempre più vicina la RAI agli utenti“. Ad esempio, rendere noti i costi dei personaggi, degli ospiti o dei programmi messi in onda “non è un’anacronistica forma di accesso ispettivo ma piuttosto sintomo di trasparenza e pubblicità”, si legge nella nota del Codacons. E su questo aspetto il Codacons si auspica un netto cambio di tendenza.

I nuovi propositi per l’informazione

“Ciò posto, oggi, si impone che un servizio pubblico di rilevanza, quale quello concesso alla Rai, sia finalizzato a recuperare spazi adeguati a programmi sociali, alla tutela dei minori, alla cultura, alla pari opportunità, alla lotta contro la violenza sulle donne ed episodi di bullismo, e in generale per le fasce deboli, ricomprendendo anche la giusta e doverosa attenzione per la tutela degli animali, soggetti, tutti, che non hanno né testate né televisioni per far conoscere i propri problemi”.

Infine, si è evidenziato che l’autonomia dell’informazione e il pluralismo devono essere “l’abc di una grande azienda culturale come la Rai”. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo serve – specifica il Codacons durante l’incontro con la presidente della Commissione di Vigilanza Rai – “un chiaro indirizzo strategico e industriale”.

“Il Codacons – ha concluso Tanasi – si dichiara presente e offre la piena collaborazione alla Commissione di Vigilanza”, che dal canto suo, con l’onorevole Floridia, si è detta grata e lieta dell’ausilio offertole”.

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