Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti replica seccamente a quanto dichiarato dal presidente dell'Anticorruzione Giuseppe Busia
Non si è fatta attendere la replica del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a proposito del progetto relativo al Ponte sullo Stretto.
L’Anticorruzione, infatti, avela lamentato a proposito del decreto legge relativo alla realizzazione della mega infrastruttura che dovrebbe collegare la Sicilia al resto d’Italia “uno squilibrio nel rapporto tra il concedente pubblico e la parte privata, a danno del pubblico, sul quale finisce per essere trasferita la maggior parte dei rischi. Con riferimento al recente decreto-legge, sulla base di un progetto elaborato oltre dieci anni fa, è stato riavviato l’iter di realizzazione del ponte tra Sicilia e Calabria”.
L’Anac, inoltre, ha confermato di aver “a riguardo, proposti alcuni interventi emendativi volti a rafforzare le garanzie della parte pubblica”. Emendamenti, tuttavia, che “non sono stati accolti dal Governo in sede di conversione del decreto”.
La replica del Mit: “Preoccupazioni infondate come quelle sul nuovo codice appalti”
Come detto in apertura, tuttavia, è arrivata immediatamente la replica del Mit, che ha fatto trapelare tutta la sua serenità in merito al decreto legge e al progetto riguardante il Ponte sullo Stretto.
”Sono totalmente infondate le preoccupazioni dell’Anac a proposito del Ponte sullo Stretto, come lo erano quelle sul nuovo codice degli appalti – si legge nella nota – Non solo perché verrà nominato un responsabile della prevenzione della corruzione e per la trasparenza, ma anche perché le garanzie a tutela della legalità e del corretto utilizzo dei fondi pubblici sono salvaguardate dalle norme generali del nostro ordinamento nonché dal codice degli appalti” che ”prevede precise responsabilità e sanzioni”, afferma il ministero.
In particolare, il Mit rammenta che, ”come prima di ogni cantiere rilevante, in accordo con il Viminale sarà sottoscritto il protocollo legalità che garantisce procedure di controllo ancora più efficaci”. Infine per il ministero ”è doveroso ricordare che il Governo ha ripristinato un contratto frutto di una gara, gli oneri nei confronti del contraente generale sono già previsti dai vincoli derivanti dalla normativa euro-unitaria sui contratti pubblici e che gli innalzamenti delle soglie per gli affidamenti diretti sono già in vigore da alcuni anni”.