Il primo cittadino ha ceduto alle pressioni delle forze politiche, che in Consiglio comunale gli hanno chiesto un passo indietro. Ma entro il prossimo 2 luglio la decisione può essere ritirata
GELA (CL) – I toni si sono fatti duri e la crisi, una delle tante in quattro anni, è stata pesante. Il tema della sfiducia è tornato alla ribalta, più forte che mai. Nonostante il gruppo politico della Lega si fosse diviso sul tema.
Una seduta urgente di Consiglio comunale ha messo con le spalle al muro il sindaco Lucio Greco, in difficoltà ma che non vuole mollare. E si moltiplica il numero di chi lo vorrebbe fuori dai giochi denunciando l’immobilismo dell’Esecutivo e una crisi amministrativa che avrebbe lasciato in stand-by strade divelte, scuole chiuse, acqua a singhiozzo e spazzatura non raccolta.
Il sindaco Lucio Greco ha venti giorni per ritirare le dimissioni
In Consiglio anche i gruppi che non hanno firmato la mozione di sfiducia hanno invitato il sindaco a dimettersi, mentre i consiglieri che lo sostengono in Aula hanno continuato a difenderlo. Alla fine il sindaco Greco si è dimesso, ma il primo cittadino ha venti giorni di tempo per ritirare delle dimissioni che hanno tutto il sapore di una mossa strategica per placare gli animi e restare comunque al comando.
Fino al prossimo 2 luglio sarà il vice sindaco Mariangela Faraci a gestire il tutto, mentre sul fronte politico si è aperta una nuova fase di dialogo. Intanto, i cittadini sembrano guardare con sempre maggiore diffidenza verso un Palazzo che sembra più bravo a litigare piuttosto che risolvere i problemi di Gela.
Le dichiarazioni del sindaco
“Allo stato attuale – ha commentato il sindaco dimissionario – ciò che conta non è il mio futuro, ma il risanamento economico-finanziario del Comune. Il tentativo di sfasciare tutto da parte di alcuni non è riuscito. Mi rammarica, però, il fatto che delle forze politiche di livello nazionale, presenti anche nel Governo regionale, siano andati dietro il carro di certi personaggi che mi odiano sul piano personale in quanto mi ritengono responsabile di aver bloccato certe operazioni affaristiche in cui erano pienamente coinvolti e di cui devono rispondere alla Magistratura. Mi aspetto, per questo, delle prese di posizioni da parte dei vertici regionali di tutti i partiti coinvolti in questa brutta storia, perché è stata scritta una delle pagine più nere della politica di Gela che alcuni, per un misto di incoscienza e spirito di vendetta, volevano sfregiare e fare precipitare in un profondo baratro”.
“Se le mie dimissioni – ha concluso Greco – hanno permesso di evitare questo pericoloso disegno, posso concludere di avere agito correttamente nell’interesse della città”.