Santo del giorno e vangelo di oggi, lunedì 19 giugno 2023 - QdS

Santo del giorno e Vangelo del 19 giugno 2023 con commento

Santo del giorno e Vangelo del 19 giugno 2023 con commento

Redazione  |
lunedì 19 Giugno 2023

Vangelo del giorno e santi del 19 giugno, con commento di Papa Francesco.

Nella giornata del 19 giugno 2023 la Chiesa Cattolica celebra San Gervasio e Protasio e San Romulo Abate: ecco il santo del giorno e il vangelo del giorno, con commento di Papa Francesco.

Santo del giorno, 19 giugno: San Gregorio e San Calogero

I santi del giorno del 19 giugno celebrati dalla Chiesa Cattolica sono San Gervasio e Protasio e San Romualdo Abate. Secondo la tradizione, i primi due sarebbero stati figli di san Vitale e santa Valeria. Il secondo, invece, è stato fondatore dell’eremo di Camaldoli e promotore della Congregazione camaldolese, diramazione riformata dell’Ordine benedettino.

San Romualdo Abate è patrono di Camaldolesi, Basilica Cattedrale di Sansepolcro (con-titolare) e Diocesi di Sansepolcro.

Santo e Vangelo del giorno di oggi, lunedì 19 giugno 2023

Il vangelo del giorno di oggi, lunedì 19 giugno 2023, è il Vangelo secondo Matteo Mt 5,38-42.

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: ‘Occhio per occhio’ e ‘dente per dente’. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle”.

Commento di Papa Francesco

L’articolo con il vangelo di oggi si conclude con il commento al Vangelo del giorno di oggi di Papa Francesco, riportato dal sito Vaticannews e tratto dall’Angelus del 19 febbraio 2017.

“Nel Vangelo di questa domenica (Mt 5,38-48) – una di quelle pagine che meglio esprimono la ‘rivoluzione’ cristiana – Gesù mostra la via della vera giustizia mediante la legge dell’amore che supera quella del taglione, cioè «occhio per occhio e dente per dente». […] Gesù non chiede ai suoi discepoli di subire il male, anzi, chiede di reagire, però non con un altro male, ma con il bene. Solo così si spezza la catena del male […] e cambiano veramente le cose. Il male infatti è un ‘vuoto’, un vuoto di bene, e un vuoto non si può riempire con un altro vuoto, ma solo con un ‘pieno’, cioè con il bene. […] Per Gesù il rifiuto della violenza può comportare anche la rinuncia ad un legittimo diritto; e ne dà alcuni esempi: porgere l’altra guancia, cedere il proprio vestito o il proprio denaro, accettare altri sacrifici (cfr vv. 39-42). Ma questa rinuncia non vuol dire che le esigenze della giustizia vengano ignorate o contraddette; no, al contrario, l’amore cristiano, che si manifesta in modo speciale nella misericordia, rappresenta una realizzazione superiore della giustizia. Quello che Gesù ci vuole insegnare è la netta distinzione che dobbiamo fare tra la giustizia e la vendetta. Distinguere tra giustizia e vendetta”.

Immagine di repertorio

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