Tra incentivi per le ristrutturazioni e fondi del pnrr per investimenti in infrastrutture nell’Isola il settore ha preso il volo
E’ l’edilizia il settore che traina la crescita dell’occupazione ma anche dell’intera economia siciliana. Il quadro è disegnato nell’ultimo rapporto sull’economia regionale della Banca di Italia presentato a Palermo. Tra incentivi per le ristrutturazioni e fondi del pnrr per investimenti in infrastrutture nell’Isola il settore che più ha risentito delle precedenti crisi, ha preso il volo. Tanto che nei prossimi mesi potrebbe anche esserci una difficoltà a reperire manodopera, secondo gli analisti di Via Cavour. Il picco delle assunzioni sarà raggiunto nel 2025 quando potrebbero esserci fino a novemila nuove assunzioni nel settore.
Edilizia in Sicilia, cercasi operai specializzati
Secondo Banca di Italia il reperimento dei lavoratori necessari per le attività previste dal Pnrr potrebbe avvenire attraverso vari canali. Innanzitutto, spiegano dalla Banca “potrebbe esservi impiegata, almeno per i lavori nel comparto dell’edilizia, parte della manodopera assunta per attività di riqualificazione degli immobili residenziali connesse con gli incentivi fiscali, qualora tale impulso si dovesse attenuare”. Le imprese potrebbero inoltre attingere dal bacino di persone in cerca di occupazione o inattive ma disponibili a lavorare, specie se con precedenti esperienze nelle costruzioni. In regione queste erano pari a circa 47.500 individui nel 2021, un valore superiore alla domanda di lavoro aggiuntiva stimata.
Stop all’emigrazione della manodopera
Il fabbisogno aggiuntivo di lavoratori potrebbe favorire l’assorbimento di manodopera presente sul territorio che diversamente sarebbe indotta a cercare altrove un’occupazione. In base alle elaborazioni condotte su dati Cico (un campione rappresentativo delle comunicazioni obbligatorie) dagli analisti della sede di Palermo “nella media degli anni 2015-19, tra i lavoratori con un contratto attivo nelle costruzioni in Sicilia, il 5,2 per cento era uscito per un impiego fuori regione dodici mesi dopo (6,5 nella media delle regioni), mentre il 4,1 per cento era entrato provenendo da un’altra regione (6,6 per cento nella media). La mobilità interregionale tende a essere più alta per gli operai (specializzati e non) e nel comparto dell’ingegneria civile, per le specificità delle attività in esso svolte (costruzione di strade, ferrovie, opere infrastrutturali o di pubblica utilità). Ma per il reperimento della manodopera richiesta potrebbe essere fatto ricorso anche all’assunzione di lavoratori da altri settori. Nella media degli anni 2015-19, il 9,5 per cento degli occupati nelle costruzioni in regione dodici mesi prima lavorava in un altro settore, spesso nell’industria in senso stretto o nei comparti dei servizi privati diversi dal ramo commerciale e turistico.