Il numero uno della Cisl ricorda che “Tramite l’Inps possiamo avere l’indicazione dei contratti leader. Su questa proposta si può fare un accordo in 48 ore”
“Il salario minimo serve per sostenere la crescita dei redditi, ma deve essere rigorosamente di natura contrattuale. La legge deve rimandare ai contratti prevalenti, che sono quelli confederali, e non determinare arbitrariamente una soglia minima. Si rischia una pezza peggiore del buco, con una spinta centrifuga che porterebbe tante imprese ad attestarsi meramente sulla soglia legale uscendo dall’applicazione dei contratti. Si innescherebbe così una spirale verso il basso della dinamica delle retribuzioni, specialmente per le fasce medie e alte”. E’ quanto spiega il leader della Cisl Luigi Sbarra oggi in un colloquio con il quotidiano “La Stampa”.
Per Sbarra l’obiettivo deve essere quello di rafforzare e estendere la contrattazione. “Si prenda a riferimento il trattamento economico complessivo dei contratti più diffusi e si estendano, settore per settore ed ai pochi comparti più prossimi ancora scoperti”, ha detto il numero uno della Cisl ricordando che “Tramite l’Inps possiamo avere l’indicazione dei contratti leader. Su questa proposta si può fare un accordo in 48 ore”.