'La produttività è stata ferma ed è molto difficile far salire le retribuzioni", dice il governatore della Banca d'Italia
”Si dice che in Italia c’è già un salario contrattuale, ma ci sono molti che non sono coperti da questi contratti e sono quelle le persone che io credo debbano essere difese da una retribuzione ragionevole”. Lo afferma il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, parlando a Sky tg24. ”Non voglio entrare sui livelli, alcuni sono troppo alti e potrebbero portare ad avere effetti negativi, quindi bisogna fare studi attenti”, sottolinea. ”Il problema non è il salario minimo, è adottato nella maggior parte dei paese a livello internazionale e ci sono studi di grandissimi economisti, che hanno avuto anche il premio Nobel per quello, che mostrano che non è vero che un salario minimo fa cadere l’occupazione”.
Visco: “Salari crescono se cresce capacità paese di produrre”
”I salari in media crescono se cresce la capacità del paese di produrre” ma, ricorda il governatore, ”la produttività è stata ferma ed è molto difficile far salire le retribuzioni. C’è una componente che svolge lavori molto precari, e ci sono delle rivelazioni sui giovani che, dopo vari anni, non trovano una capacità di occupazione permanente, oltre a dire che ci sono molti giovani ai margini, fuori dal mercato de lavoro”. Secondo Visco ”bisogna stare attenti ad attività che sottopagano in modo straordinario chi lavora, perché poi questo genera a sua volta emarginazione, sacche di povertà e difficoltà a partecipare attivamente alla crescita economica e all’attività di produzione e lavoro”.