L’iniziativa di Confartigianato Palermo nell’ambito del progetto “Quattro Punto Zero”. La Porta: “Assicurare una continuità di saperi e competenze in un’ottica di innovazione”
PALERMO – Confartigianato Palermo ed il coordinamento per il progetto Quattro Punto Zero hanno raggiunto un’intesa volta a favorire il recupero degli antichi mestieri che prevede l’organizzazione di corsi ad hoc per assicurare una continuità di competenze, segreti, arte e professionalità.
Confartigianato ha messo così a disposizione dei propri associati, artigiani e aziende, l’opportunità di partecipare ai moduli previsti nell’ambito della scuola, individuando anche aziende artigiane interessate a ospitare tirocini formativi e inserimenti lavorativi, in modo da lavorare tutti nella stessa direzione, ovvero la salvaguardia del sapere e l’opportunità di tramandarlo.
Una tematica di importanza centrale in un’epoca, come quella che stiamo vivendo, in cui è proprio la mancanza del sapere, la carenza delle competenze e di una formazione professionale adeguata, sta mandando in tilt il mercato del lavoro: uno scollamento tra domanda e offerta che ha prodotto una situazione paradossale con le imprese da una parte pronte ad assumere e dall’altra personale poco qualificato che non riesce a rispondere alle esigenze del mondo imprenditoriale
L’aspetto interessante dell’intesa che vede coinvolta Confartigianato Palermo è capire se siamo di fronte ad un modello esportabile in tutta l’Isola.
Lo abbiamo chiesto al presidente di Confartigianato Sicilia, Daniele La Porta: “Mirare alla valorizzazione degli antichi mestieri e impegnarsi per il loro recupero è una costante e una priorità del nostro mondo – ci ha spiegato – Senza l’artigianato e la piccola impresa diffusa di territorio, non esisterebbe il Made in Italy e l’Italia non sarebbe il secondo maggior Paese manifatturiero in Europa, leader globale dei settori di eccellenza. Ben vengano le iniziative che singolarmente ogni nostro territorio porta avanti. Il progetto di Confartigianato Palermo è vincente perché punta alla formazione, coinvolgendo ed entusiasmando i giovani nell’emozione e nella storicità dei mestieri di un tempo. Come federazione regionale, noi siamo vicini a tutte le iniziative locali”.
La Porta si è poi soffermato sulle difficoltà di oggi e quanto sia necessaria la formazione: “Spesso, i nostri studi ci raccontano le difficoltà di reperimento delle figure professionali adatte, mancano muratori, elettricisti, carpentieri. Il problema del reperimento di manodopera qualificata si risolve proprio facendo leva sulla formazione, su un nuovo e intenso rapporto tra scuola, imprese, mondo del lavoro per trasmettere il ‘saper fare’ su misure per sostenere la creazione d’impresa e il passaggio generazionale in azienda”.
Il presidente di Confartigianato Sicilia evidenzia l’importanza dell’antico senza rinunciare all’attenzione per l’innovazione: “Non dobbiamo poi commettere l’errore di pensare che gli antichi mestieri siano qualcosa di passato che vada soltanto recuperato. Dobbiamo lavorare anche nell’ottica dell’innovazione senza mai dimenticare la tradizione. Oggi, l’artigiano è la connessione di tre cose: desiderio della persona di sentirsi parte della comunità; di innovare in modo aperto, duttile e flessibile; di seguire una produzione attenta e consapevole all’ambiente”.
Per meglio capire, abbiamo dato uno sguardo ai corsi in programma a Palermo ed uno di questi riguarda le superfici decorate dell’architettura.
Il percorso è rivolto a operai e a professionisti che operano nell’ambito dell’edilizia storica, ma anche a giovani provenienti da istituti e scuole professionali nonché a laureandi dell’Accademia di Belle Arti.
Attraverso l’osservazione di casi concreti gli studenti saranno indirizzati al riconoscimento delle superfici, dei materiali compositivi e dei vari tipi di degrado, oltre ad avere l’occasione di familiarizzare con gli attrezzi del mestiere e i materiali, preparando le malte e utilizzandole su superfici apposite per le esercitazioni. Un modello positivo da esportare in tutta l’Isola.