Il Consiglio ha approvato l'atto con 21 voti favorevoli ma il vero colpo di scena è arrivato in coda con le dimissioni dei componenti di maggioranza della Prima Commissione
PALERMO – Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione 2023 con 21 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto. Sbloccate risorse e investimenti per manutenzioni e turnover del personale ma il vero colpo di scena è arrivato in coda con le dimissioni dei componenti di maggioranza della Commissione Bilancio. Una mossa che sembra avere il solo scopo di far decadere il vicepresidente della commissione Ugo Forello, del gruppo Oso, che in Aula ha fatto ostruzionismo (insieme alla collega Giulia Argiroffi) con centinaia di emendamenti per ostacolare la creazione di un fondo da mezzo milione per i patrocini onerosi e le iniziative socioculturali. Il fondo, istituito da un emendamento del centrodestra, sarebbe stato foraggiato da 350mila euro prelevati dall’imposta di soggiorno e il resto dal fondo di riserva, previa approvazione di un regolamento ad hoc.
Alla fine il centrodestra l’ha spuntata anche se il fondo sarà di “soli” 150mila euro, senza intaccare l’imposta di soggiorno. E sono state proprio le polemiche sul fondo a far slittare il voto. A dare fuoco alle polveri ci ha pensato proprio Forello: “I servizi di questa città sono in ginocchio. In tutti i Comuni d’Italia, anche i più grossi, non esiste un regolamento delle spese di rappresentanza del Consiglio comunale o della presidenza del consiglio. Esiste invece un regolamento unico per le spese di rappresentanza di tutti gli organi comunali che sono abilitati eventualmente a patrocinare e contribuire ad attività e iniziative. Inoltre non esiste alcuna attribuzione diretta all’Ufficio della presidenza del consiglio comunale della possibilità di impegnare delle risorse per spese di rappresentanza. Negli altri Comuni esiste un unico ufficio abilitato. Torino, in piano di riequilibrio, in tutto il 2022 ha speso 32.265,09 euro. Napoli, in piano di riequilibrio, in tutto il 2022 ha speso 39.000 euro. Una città come Milano, che non è in riequilibrio, 116mila euro, Roma 142 mila”. La collega del gruppo Oso Argiroffi sui social ha rincarato la dose: “Vogliono istituire il fondo ‘cavigghie’. La maggioranza vuole dare mezzo milione di euro ai consiglieri per elargire favori”.
Accuse cui il capogruppo di Fdi Giuseppe Milazzo e quello della Lega Alessandro Anello hanno replicato a muso duro. ”Ci si riempie sempre la bocca con il sostegno al mondo dell’associazionismo e delle iniziative culturali e territoriali – ha detto il primo -. C’è un ordine del giorno che vincola il Consiglio: neanche un euro potrà essere utilizzato se prima non ci sarà un regolamento specifico. Si tratta di un’iniziativa politica opportuna. Non c’è volontà di nascondere alcunché”. “Nessuno ha gridato allo scandalo – ha rilanciato il secondo – quando, nella scorsa consiliatura, l’Amministrazione ha prelevato 650mila euro dalla tassa di soggiorno destinandoli ai teatri. Scelta assolutamente lecita e legittima, tanto quanto la nostra”. A quel punto, mentre parte dell’opposizione chiedeva di andare avanti e non rallentare i lavori, il gruppo Oso ha alzato le barricate presentando centinaia di emendamenti, ritirate soltanto dopo aver raggiunto un compromesso: l’esclusione dei 350mila euro dalla tassa di soggiorno. Con un altro emendamento sono stati destinati 100mila euro alla manutenzione degli impianti di riscaldamento e climatizzazione delle scuole. Ma la vera sorpresa, si diceva, è arrivata dopo il via libera al documento finanziario, con le dimissioni rassegnate dai componenti di maggioranza della prima Commissione, che di conseguenza decadrà. Una strategia preannunciata in Aula dallo stesso Milazzo (presidente): “Esiste l’istituto delle dimissioni, c’è la possibilità dell’azzeramento delle cariche. Una minaccia? No, è una promessa”.
A firmarle, oltre a Milazzo, sono stati Salvatore Di Maggio, Domenico Bonanno e Gianluca Inzerillo. Adesso bisognerà rieleggere la commissione Bilancio e rinominare un presidente e un vice: un’iniziativa che ai più è sembrata contro Forello. “La reazione scomposta della maggioranza, dimissionaria dalla commissione Bilancio – hanno commentato Forello e Argiroffi in una nota -, da una parte sancisce la propria incapacità sul piano tecnico e politico, e dall’altra, nel tentativo di tagliare fuori il gruppo Oso, usando la ritorsione come metodo punitivo, dimostra evidente paura per il lavoro da noi portato avanti, in difesa della trasparenza, del bene comune e della qualità del consenso. Non permetteremo che si sperperi il denaro dei cittadini per alimentare il consenso elettorale di qualcuno o di molti e, a riguardo – hanno annunciato -, attiveremo le funzioni di controllo della Corte dei Conti”.
Soddisfatto il sindaco Roberto Lagalla: “Dopo tre anni, il Comune torna ad avere un Bilancio per l’annualità corrente. L’approvazione di oggi del Bilancio di previsione 2023-2025 da parte del Consiglio comunale, che ringrazio, rappresenta un passaggio fondamentale per la città, per il quale questa Giunta, insieme all’apporto degli uffici, ha lavorato con grande impegno fin dal suo insediamento per rimettere Palermo sui binari dell’assestamento economico ed evitando, così, il dissesto”.
“Aver varato il documento finanziario – conclude il primo cittadino – significa liberare finalmente la spesa per aumentare il livello di servizi ai cittadini, oltre ad appostare risorse di avanzo, ad esempio, sulla manutenzione dell’edilizia scolastica e delle strade o sul verde. Inoltre, il Bilancio permetterà di proseguire con i bandi e le assunzioni e, dunque, con il potenziamento di una macchina comunale che necessita di nuove risorse umane e con l’ultimo passaggio del Consuntivo 2022, auspicabilmente da approvare entro la fine di agosto, il Comune riuscirà a liberare nuove risorse per ulteriori investimenti”.