Bonus Psicologo 2023, si attende ancora la misura per l'anno in corso. Tanti i cittadini che non possono fare richiesta.
Rimane ancora ai box il Bonus psicologo 2023. La misura è stata resa strutturale dalla Legge di Bilancio varata dal Governo Meloni, ma le domande per richiedere il contributo sono ancora ferme.
Bonus psicologo, i ritardi del Governo
In primavera il ministro alla Salute, Orazio Schillaci, aveva spiegato che il Bonus psicologo 2023 sarebbe dovuto partire entro il mese di giugno 2023. Tuttavia, le tempistiche non sono state rispettate.
In una seconda occasione era stato il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato, ad annunciare la partenza del bonus entro la fine dell’estate 2023. Anche in questo caso, però, non sono emerse novità.
A oggi, infatti, il decreto attuativo per la misura non è stato ancora pubblicato, con migliaia di cittadini che restano di attesa di poter usufruire del bonus.
Bonus psicologo, cos’è e fondi disponibili
Il Bonus psicologo è stato introdotto per la prima volta nel 2022 dal Governo Draghi attraverso il decreto Milleproroghe con la finalità di offrire un supporto a chi ha dovuto fare i conti con le difficoltà psicologiche arrecate dalla pandemia da Covid-19.
Con l’ultima Manovra il Governo aveva destinato 5 milioni di euro per il Bonus psicologo 2023, somma che aumenterà a 8 milioni nel 2024. Si tratta comunque di fondi decisamente ridotti rispetto a quelli messi in circolo nel 2022, quando il finanziamento era stato di 25 milioni di euro.
Come richiedere il bonus
Accedendo al bonus, i beneficiari potranno sostenere le spese relative le sedute di psicoterapia per l’anno in corso. Il tetto massimo per ogni beneficiario è passato dai 600 euro dello scorso anno ai 1.500 euro in previsione per il 2023.
Il bonus Psicologo può essere richiesto da tutti coloro i quali presentino un ISEE del proprio nucleo familiare inferiore ai 50mila euro annui. Per presentare la domanda sarà necessario seguire la procedura telematica sul portale Inps, effettuando il login attraverso SPID, Carta d’identità digitale (Cie) o Carta nazionale dei servizi (Cns).