L'intervista al dottor Claudio Gulli, direttore del museo di Palazzo Butera, sull'innovativo progetto.
Sarà attivo a Palermo, ancora in via ipotetica, a partire dal 2025, a Palazzo Piraino, un innovativo centro studi dedicato anche alle arti e ai mestieri, corrispondente al Centro Studi della Fondazione Palazzo Butera, un centro sito a fianco del nobiliare palazzo settecentesco Butera, di proprietà dei noti coniugi collezionisti d’arte Valsecchi.
Ricerca, innovazione, attenzione ai beni culturali e alla multiculturalità nelle intenzioni del nuovo centro che sorgerà nello storico quartiere palermitano della Kalsa, il quale beneficerà così di una riqualificazione in grado di fornire una vera e propria “boccata di ossigeno” da un punto di vista di opportunità culturali e di crescita.
Centro Studi della Fondazione Palazzo Butera, il progetto
Un progetto di studio e ricerca all’avanguardia che vede in primo piano il dottor Claudio Gulli, direttore dal 2016 del museo di Palazzo Butera, che, ai nostri microfoni, espone a chiare linee, in un’articolata dichiarazione, la mission del progetto in itinere, con il suo essere espressione di due anime culturali in intima connessione.
“Il progetto di Palazzo Butera vede un ampliamento sul versante degli studi e degli scambi con Palazzo Piraino. Credo che la differenza sarà proprio data dal tenere unite queste due anime, come un grande corpo (Palazzo Butera), dove è esposta una collezione, è presente un pubblico di visitatori, che si va dotando di una testa (Palazzo Piraino). Nel mondo esistono diversi centri studi affiliati ai musei e la scommessa è sempre integrare lavoro sulla collezione con lavoro di ricerca. Ispirare studiosi mettendoli a contatto con gli oggetti, invitare studenti ad approfondire proponendo tagli nuovi. Questo già avviene con la Scuola Quattro Punto Zero, che è partita nel 2023 e che rappresenta un primo contributo in senso multidisciplinare”.
Un centro studi promotore di progresso, chiamato a valorizzare le arti e i mestieri, dagli scalpellini ai restauratori, un luogo elettivo dove approfondire le tecniche, a partire da quelle di restauro, un luogo di formazione, dotato di archivi, spazi di studio e sale di consultazione.
Un progetto mirato a “raccontare” una Sicilia nuova che dialoga con il mondo istituzionale a carattere globale, che punta all’artigianato di eccellenza, al saper fare e al saper essere artisti, studiosi e amanti dell’arte in un mondo che cambia preservando le buone tradizioni.
Foto da Wikipedia