È l’appello delle associazioni ambientaliste che hanno commentato le analisi oflattometriche dell’Arpa: valori sopra la norma che confermano le numerose segnalazioni arrivate dai cittadini
SIRACUSA – “Che fine ha fatto il piano di tutela della qualità dell’aria?” È la domanda che pongono i rappresentanti di Legambiente Siracusa, Francesco Gallo, Legambiente Priolo Gargallo, Pippo Giaquinta, Legambiente Melilli, Vincenzo Incontro, e Legambiente Augusta, Enzo Parisi, in seguito ai dati sulle emissioni odorigene nell’aria del petrolchimico aretuseo resi noti dall’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) attraverso il sistema di segnalazione Nose (Network for Odour Sensitivity).
Le segnalazioni sono pervenute anche dai residenti di Siracusa Nord e della frazione melillese di Città Giardino. L’Arpa, lo scorso 15 settembre, ha comunicato il risultato delle analisi effettuate sui campioni atmosferici prelevati.
“L’analisi olfattometrica sul campione di aria prelevato del 6/9/23 – si legge nel report dell’Arpa – ha restituito un valore pari a 558 ou/m3, superiore al valore indicato dalla norma Uni En 13725 come limite, pari a 300 ouE/m3 per le emissioni diffuse attive o passive”.
“Pertanto l’analisi olfattometrica conferma la presenza delle molestie olfattive segnalate – prosegue il report dell’Arpa -. Dalle analisi chimiche di qualità dell’aria dal 4 all’8 settembre, si evidenzia la presenza in aria a Città Giardino di picchi di concentrazione al minuto di tetraidrotiofene e isobutilmercaptano, superiori alle rispettive soglie olfattive di almeno un ordine di grandezza”.
I risultati sono stati commentati, attraverso una nota congiunta, dai circoli di Legambiente che insistono nel quadrilatero industriale aretuseo.
“Attraverso il monitoraggio del progetto Nose, si sono riscontrate per tutta la prima metà di settembre puzze e miasmi provenienti dall’area industriale di Priolo Gargallo – scrivono gli ambientalisti -; le numerose segnalazioni di molestie olfattive che sono arrivate provengono pure da cittadini residenti a Città Giardino e Siracusa nord. Il report dell’Arpa prova che le segnalazioni non possono essere legate ad un caso fortuito ma dipendono dalla presenza di sostanze di origine industriale che impuzzolentiscono l’aria”.
“Le cause delle insopportabili molestie non sono difficili da individuare ma è fin troppo chiaro che nessuna azione viene messa in campo per identificare i responsabili e perseguirli per il danno alla salute ed alla qualità della vita delle persone”
Le associazioni hanno poi denunciato il mancato adeguamento del Piano della qualità dell’aria, a più di 3 anni di distanza dal parziale stop del Tar.
“Lo stesso strumento del Nose – aggiungono – rischia di essere inutile e addirittura controproducente se alle segnalazioni delle molestie da parte dei cittadini non seguono azioni efficaci per impedirne la prosecuzione”.
“In nome del Popolo Inquinato – concludono gli ambientalisti – chiediamo che la qualità della vita della nostra provincia sia presa seriamente in considerazione e che le istituzioni si mettano al lavoro attraverso gli organismi di competenza”.