Nel giro di un solo giorno si sono verificati 30 eventi estremi tra nubifragi, grandinate e trombe d’aria che hanno provocato danni.
Nel giro di un solo giorno si sono verificati 30 eventi estremi tra nubifragi, grandinate e trombe d’aria che hanno danneggiato macchia di leopardo nelle città e nelle campagne. Riscontrati tetti scoperchiati, alberi abbattuti, coltivazioni distrutte, serre divelte, allagamenti, frane e smottamenti. Questo è quanto emerge da un bilancio della Coldiretti sull’ondata di maltempo sulla base dei dati Eswd (European sever weather database). Si è abbattuta una perturbazione che ha colpito violentemente tutta la Penisola fino in Sicilia e Sardegna. In Italia, secondo le analisi Coldiretti su dati Isac Cnr, un’estate ha fatto registrare una temperatura superiore di 1,04 gradi la media storica che la classifica tra le 8 più calde dal 1800.
“Gravi i danni nelle campagne dove sono in pieno svolgimento le attività stagionali dalla vendemmia alla raccolta di frutta e ortaggi mentre sta per iniziare quella delle olive con le colture particolarmente sensibili alle manifestazioni violente che provocano danni irreversibili mandando in fumo un intero anno di lavoro. Colpite – precisa la Coldiretti – anche realtà di pregio come i vigneti di Falanghina, Fiano e Aglianico in Campania ma anche gli uliveti in Puglia e i pistacchieti in Sicilia”.
La grandine ha provocato i maggiori danni in questa fase stagionale. Si registra una maggiore frequenza ma cambia pure la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni. Sono infatti caduti veri e propri blocchi di ghiaccio pure più grandi di una palla da tennis.
Tropicalizzazione sempre più imminente
“Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, maltempo, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti – afferma Coldiretti -. Un’annata nera per l’agricoltura italiana con danni che, tra coltivazioni e infrastrutture, supereranno i 6 miliardi dello scorso anno a causa dei cambiamenti climatici con un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti e si registrano un calo anche per il pomodoro e per la vendemmia (-12%). A beneficiare delle condizioni climatiche anomale con il caldo intervallato dalla pioggia è stata la nascita dei funghi in Italia con un’esplosione di porcini e aumenti del “raccolto” fino al +20% rispetto all’anno scorso, secondo il monitoraggio di Coldiretti. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono investimenti ance grazie al Pnrr per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo – conclude Coldiretti -, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti”.