Nel Paese situazione stabile, Rt in lieve aumento ma incidenza scende: i dati del monitoraggio settimanale
Covid in Italia, arrivano oggi i dati del bollettino dell’ultima settimana, che riportano contagi in calo e morti in aumento nel Paese. Nella settimana 5-11 ottobre si registrano 41.626 nuovi casi positivi con una variazione di -5,7% rispetto alla settimana precedente (quando i contagi erano 44.139). Sono invece 161 i decessi, con una variazione di +17,5% rispetto alla settimana precedente, quando erano stati 137, spiega il bollettino settimanale diffuso nell’ambito delle attività di monitoraggio Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità.
Indice Rt in lieve aumento
“L’indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero al 3 ottobre è pari a 1,08è in leggero aumento rispetto alla settimana precedente e sopra la soglia epidemica. L’incidenza di casi diagnosticati e segnalati nel periodo 5-11 ottobre è pari a 71 casi per 100.000 abitanti, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente (28 settembre-4 ottobre) 75 casi per 100.000 abitanti)”, riporta il monitoraggio che l’Adnkronos ha avuto modo di visionare.
Tasso di positività in lieve calo
Nella settimana 5-11 ottobre si registra inoltre un lieve calo del tasso di positività a Covid, che scende al 15,4%, con una variazione di -0,9 punti percentuali rispetto alla settimana precedente, quando si attestava al 16,3%. Leggero calo anche nel numero di tamponi effettuati: 270.011, con una diminuzione dello 0,3% rispetto alla settimana precedente (270.748).
Terapie intensive stabili
“All’11 ottobre l’occupazione dei posti letto in area medica resta limitata, pari al 5,8% (3.589 ricoverati), anche se in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (5,0% al 4 ottobre). Resta sostanzialmente stabile l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 1,3% (118 ricoverati) rispetto all’1,1% al 4 ottobre”, evidenzia quindi il report. “I tassi di ospedalizzazione e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età”, conclude il report.