La nuova frontiera di Italia viva in Sicilia, al centro la sfida delle Europee e non solo - QdS

La nuova frontiera di Italia viva in Sicilia, al centro la sfida delle Europee e non solo

La nuova frontiera di Italia viva in Sicilia, al centro la sfida delle Europee e non solo

giovedì 19 Ottobre 2023

Il partito guarda al centro: “C’è area popolare e riformista che può fare la differenza”. A Trapani il congresso provinciale: “Non possiamo essere solo renziani”

TRAPANI – Italia Viva ci crede e punta dritto verso la nuova frontiera, che è poi sempre la stessa, il centro politico ed elettorale. Ci sono praterie da esplorare e da conquistare, mettendo il consenso in cassaforte. Soprattutto in Sicilia, dove i rapporti di forza sono più fluidi rispetto al resto del Paese.

Il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli – rappresentante dell’esecutivo regionale di Iv – l’ha detto chiaro e tondo al congresso provinciale di Trapani: “Dov’è il Piano rifiuti? Il mio Comune, come quelli di mezza Sicilia, scarica qui da voi, nel vostro impianto. È evidente che prima o poi a Trapani ci saranno problemi. Dove sono i termovalorizzatori? Eppure servono! Si può ridurre la sanità ad una questione di nomine? Abbiamo invece bisogno di una sanità di prossimità, che sia in grado di gestire le ospedalizzazioni e di curare i malati cronici in strutture specializzate”.

I prossimi appuntamenti elettorali

Anche Tripoli ha fatto riferimento alla prateria: “Forza Italia è tenuta in piedi da Fratelli d’Italia, la nuova segretaria del Pd Elly Schlein, piaccia o non piaccia, sta dando un’identità al suo partito ma è un’identità di sinistra. C’è un’area popolare e riformista che può dunque fare la differenza”.
Con un primo appuntamento elettorale, quello delle Europee, con la sfida del 4%, per passare poi alle Provinciali, che vengono datate 2025 e con un intermezzo comunale nella primavera dell’anno prossimo che, nel trapanese, chiamerà in causa Salemi, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Salaparuta.

Tripoli ha poi voluto mandare un messaggio forte e chiaro ad uso interno: “Non possiamo essere soltanto renziani. Matteo è la nostra testa ma servono anche le gambe che stiamo costruendo con questa fase congressuale. Lo dico da dirigente dell’esecutivo regionale, devono essere i territori a decidere la linea politica e le alleanze”. Renzi è stato confermato al vertice di Italia Viva e può contare su circa 23.000 iscritti. Davide Faraone continuerà ad essere il suo plenipotenziario in Sicilia, che si presenta con circa 2.600 tesserati. Iv trapanese ha invece deciso di cambiare. I due coordinatori provinciali Mario Sugameli e Nina Grillo hanno fatto un passo di lato e sostenuto la candidatura dell’ex sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, che dopo il congresso, è il nuovo presidente provinciale del partito.

Rizzo si è presentato così: “Dopo la batosta elettorale non avevo tante motivazioni per andare avanti. A maggio scorso ero stato battuto per una manciata di voti e c’ero rimasto male. Poi il pressing di Nina Grillo mi ha portato a fare altre riflessioni ed ora mi trovo ad intraprendere una nuova esperienza politica. Dobbiamo strutturare il partito e farci trovare pronti per le Europee, che non possiamo lasciare a Cuffaro, Meloni e Schlein. C’è bisogno di una forza europeista che sappia fermare le derive populiste e sovraniste. Siamo pronti al dialogo e se necessario ad allearci, ma senza mai essere sgabello di nessuno”.

Una new entry di peso per Iv trapanese

Il congresso trapanese ha registrato anche una new entry di peso, con l’adesione dell’ex consigliere comunale Pietro Savona, che è andato subito giù duro: “Prima c’erano i partiti, poi c’è stata la partitocrazia, che è stata sostituita non dal cambiamento ma dalla telecrazia, dalla politica dei sondaggi, con un elemento che ritengo pericoloso, fa politica chi ha più soldi. Noi dobbiamo fare altro. È necessario tornare a discutere con i cittadini, curando pure l’aspetto pedagogico. Magari cominciando dalle risorse del Pnrr che stanno indirizzando verso nord, penalizzando ancora una volta il Mezzogiorno”.

La comunicazione di servizio dell’ex coordinatrice Grillo ha voluto invece segnare il nuovo corso di IV: “Non possiamo permetterci di avere correnti. Abbiamo anche un impegno: andare oltre il concetto di essere renziani”.
Impegno che l’altro ex coordinatore Sugameli ha provato a sintetizzare: “Siamo un partito post ideologico, riformista e liberista, pronto a presentare una proposta equilibrata in Europa e nel Paese”.

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