La concorrenza sleale minaccia il Made in Italy - QdS

La concorrenza sleale minaccia il Made in Italy

La concorrenza sleale minaccia il Made in Italy

sabato 23 Settembre 2017

22 milioni di prodotti contraffatti sequestrati e tolti dal mercato, tra i quali bevande vendute da ambulanti anche a prezzi fuori mercato. Un piano straordinario di verifiche estive della Gdf mirato a tutelare imprese e consumatori

ROMA – Un piano straordinario di controlli estivi da parte della Guardia di finanzia al fine di tutelare imprese e consumatori, contrastando il lavoro nero e valorizzando il Made in Italy.
Bastano delle cifre a delineare il quadro del Belpaese: 21.000 operazioni effettuate, esattamente 350 al giorno; 950 venditori abusivi individuati; 700 ‘affitti in nero” scoperti tra cui una villa ‘di lusso’ con piscina; 3.000 lavoratori irregolari, di cui 37 ‘acinellatori’ di grappoli d’uva impiegati da “caporali” in agricoltura; 22 milioni di prodotti contraffatti sequestrati e tolti dal mercato, tra i quali bevande vendute da ambulanti anche a prezzi cinque volte superiori a quelli di mercato e, infine, 1.500 identificati per money transfer.
Un fenomeno che colpisce tutto lo Stivale, prevalentemente nel settore della ristorazione e dell’agricoltura: a Messina, 13 lavoratori “in nero” sono stati individuati nei principali locali, tra cui bar, pizzerie e pub della ‘movida siciliana’, mentre nel barese i Finanzieri hanno scoperto 37 persone impiegate nelle vigne nell’attività di ‘acinellatura’ dei grappoli d’uva, constatando oltre 55.000 € di sanzioni a carico dei datori di lavoro.
“Molti i controlli e le violazioni riscontrate” ha affermato il generale Giorgio Toschi, comandante della GdF: “Sono state eseguite azioni e attività per sostenere l’economia sana del Paese – ha precisato Toschi – spesso compromessa da subdole forme di concorrenza sleale. I dati di miglioramento di settore dimostrano che siamo sulla giusta strada, anche se resta ancora molto da fare”.
“Con la stagione fredda la Guardia di Finanza continuerà ad assicurare la sua opera di prevenzione e repressione degli illeciti che danneggiano l’economia legale – ha continuato – sia con indagini di polizia economica e finanziaria complesse e articolate nei confronti dei fenomeni criminali più rilevanti, sia con controlli di tutti i giorni, rivolti a manifestazioni diffuse di illegalità”.
“L’impegno delle Fiamme Gialle – ha concluso il comandante della Gdf –  proseguirà anche sotto il secondo profilo, per continuare a contrastare le perniciose irregolarità di meno evidente gravità, irregolarità che non si esauriscono con l’arrivo dell’autunno, ma persistono anche in inverno, come accade per gli affitti ‘in nero’, il commercio dei ‘falsi’, il contrabbando di carburante”.
Per quanto riguarda la tutela del Made in Italy, in tema di prodotti contraffatti, sono stati effettuati 3.300 interventi, denunciando 1.600 responsabili e scoprendo 11 opifici industriali e depositi di stoccaggio, destinati a rifornire i venditori abusivi, per un totale di oltre 22 milioni di pezzi. Se non ci fosse stato l’intervento della Guardia di Finanza, ogni famiglia italiana avrebbe potuto ritrovarsi in casa almeno un bene contraffatto, in certi casi pure pericoloso per la salute pubblica. A Torino sono state denunciate otto persone per frode in commercio e ricettazione: 15.000 le lattine di bevande gassate che, recanti il marchio contraffatto, venivano vendute per le strade da ambulanti, approfittando del gran caldo che colpiva il Paese. Nei giorni di “bollino nero” del traffico e di grande esodo verso i luoghi di villeggiatura, i Finanzieri hanno poi controllato 1.700 distributori di carburante, riscontrando 446 violazioni.
Per lo più, irregolarità sul quantitativo del carburante erogato rispetto all’importo pagato dagli utenti: così 74 gestori degli impianti sono stati denunciati Magistratura, con il sequestro di 330.000 litri di prodotti petroliferi. Per quanto concerne invece il gioco d’azzardo e le scommesse clandestine, le Fiamme Gialle hanno sequestrato 483 apparecchi e congegni da divertimento illegali e 114 punti clandestini di scommessa, con la verbalizzazione di 368 persone, delle quali 62 denunciate all’Autorità giudiziaria. 1.000 gli interventi effettuati, con una percentuale di irregolarità del 28%.
Anche i servizi di rimessa di denaro sono stati oggetto di controllo per il contrasto ai “circuiti di pagamento alternativi”, attraverso i quali possono essere riciclati proventi illeciti o finanziati la criminalità o il terrorismo: solo negli ultimi due mesi sono stati 1.200 i money transfer controllati, con 1.500 soggetti identificati, di cui 930 extra-comunitari e 200 gravati da precedenti di polizia.
In ogni caso tutte le irregolarità riscontrate sono ora al vaglio dei Reparti operativi della Guardia di Finanza, dalle quali trarranno spunto per avviare più complessi filoni di indagine in materia di polizia economico-finanziaria e/o giudiziaria.

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