Trapani: truffa a Ue e Regioni, tre misure cautelari

Trapani: truffa a Ue e Regioni, tre misure cautelari e sequestro da 4,5 milioni

Trapani: truffa a Ue e Regioni, tre misure cautelari e sequestro da 4,5 milioni

Redazione  |
martedì 05 Dicembre 2023

Agli imprenditori coinvolti sono riconducibili società nel campo dell’acquacoltura, con sedi a Petrosino (Trapani), Roma, Guidonia e Piombino

Una truffa ai danni dell’Unione europea dello Stato e delle Regioni Sicilia, Lazio e Toscana è stata scoperta dai finanzieri del Comando provinciale di Trapani che hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di altrettanti imprenditori e il sequestro preventivo, anche per equivalente, finalizzato alla confisca, di somme e beni per un valore complessivo di circa 4,5 milioni di euro.

I provvedimenti

Per uno degli indagati sono scattati gli arresti domiciliari, per gli altri due l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Tivoli su richiesta della Procura Europea – sedi di Palermo e Roma. Agli imprenditori coinvolti sono riconducibili una serie di società nel campo dell’acquacoltura, con sedi a Petrosino (Trapani), Roma, Guidonia e Piombino e operatività diffusa in tutta Italia, costituenti una vera e propria filiera che parte dall’allevamento dell’avannotto fino alla produzione di sushi per supermercati e ristoranti.

Le indagini

Le indagini, condotte dal nucleo di Polizia economico-finanziaria di Trapani, hanno riguardato i contributi a fondo perduto, di origine europea, nazionale e regionale, per un ammontare complessivo di circa 4,5 milioni di euro, concessi dalle Regioni Sicilia, Lazio e Toscana alle diverse società coinvolte, a valere sul Programma operativo Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca) 2014/2020, per progetti relativi alla realizzazione/riattamento di siti produttivi. Secondo l’accusa le società beneficiarie dei contributi avrebbero affidato i lavori a una sola ditta, solo apparentemente terza ma, di fatto, avente stessa compagine societaria delle committenti, e che, quindi, è risultata essere meramente interposta tra le stesse e i reali fornitori, in violazione della normativa comunitaria e nazionale di settore.

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