La rete delle Scuole plastic free per un Futuro sostenibile della Fondazione Ets-Marevivo ha salutato proprio in questi giorni l’ingresso dell’Istituto Calogero Amato Vetrano di Sciacca
SCIACCA (AG) – L’Istituto Calogero Amato Vetrano si unisce alla rete delle Scuole plastic free per un Futuro sostenibile della Fondazione Ets-Marevivo. Un’adesione che per i promotori del progetto segna un importante passo verso una “buona scuola” che, oltre alla formazione didattica, affronta i fondamentali temi ambientali, abbracciando così una prospettiva green.
L’iniziativa è stata promossa dalla nuova dirigente Nellina Librici, che fin dall’inizio del suo mandato ha promosso un cambiamento significativo nell’istituto. Ha coinvolto il corpo docente e le famiglie, proponendo un approccio multidisciplinare per potenziare conoscenze ed esperienze nel campo dello sviluppo sostenibile.
L’istituto superiore Calogero Amato Vetrano è un polo tecnico-professionale composto da diverse aree didattiche nel campo dell’Informatica, delle Telecomunicazioni, dell’Agraria, Agroalimentazione e Agroindustria con articolazioni nell’ambito della Gestione dell’Ambiente e del Territorio, della Viticoltura ed Enologia e delle Produzioni e Trasformazioni. Un’offerta formativa ricca e importante che tocca tutti i temi del cambiamento auspicato dalla transizione ecologica e alimentare. Il primo passo: l’abbandono dell’utilizzo della plastica monouso e l’eliminazione di distributori di acqua minerale per passare all’installazione di depuratori e alla distribuzione dagli studenti di borracce riutilizzabili.
L’Istituto utilizza anche i prodotti di una azienda agraria annessa che fornisce molte materie prime all’indirizzo enogastronomico, realizzando concretamente il consumo a km 0 e facendo degli studenti dei piccoli produttori in erba, non mancando mai di scegliere e impiegare i frutti dell’eccellente produzione locale.
“La scuola – ha affermato la dirigente scolastica Nellina Librici – rappresenta un laboratorio di vita e il punto di partenza per il futuro professionale dei giovani che stiamo formando. È nostro dovere attirare la loro attenzione non solo sul valore del territorio, ma anche sui cambiamenti necessari per limitare lo sfruttamento delle risorse naturali. L’educazione civica non può trascurare l’educazione alimentare, che coinvolge non solo i benefici per l’organismo, ma anche i processi scientifici, economici e la preservazione dell’ambiente. Oggi, più che mai, un’alimentazione sana deve essere sostenibile dalle metodologie di produzione, al trasporto e il consumo finale. Eliminare l’uso della plastica all’interno della scuola, promuovere le produzioni e le tradizioni locali, costituisce un’ispirazione e uno stimolo per i professionisti del domani”.